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I boschi bruciati dal 2017 superano il Belgio

incendio bosco
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Nel 2021 è stata l’Italia il Paese più colpito dagli incendi. Ed è bruciato nell’area mediterranea il 20% della superficie delle aree protette Natura 2000 europee. I risultati della relazione annuale sugli incendi boschivi del Joint Research Centre della Commissione europea.

Il 2021 è stato uno degli anni peggiori per gli incendi nella regione pan-europea, secondo solo al 2017. Il Centro comune di ricerca della Commissione europea (Joint Research Centre JRC) ha pubblicato la relazione annuale sugli incendi boschivi verificatisi nel 2021 in Europa, Medio Oriente e Nord Africa: dall’inizio del rilevamento dei dati da parte del JRC, nel 2006, la stagione degli incendi dello scorso anno è stata per il territorio dell’Unione europea e il resto dell’area mediterranea la seconda peggiore in termini di superficie bruciata.

Nel 2021 gli incendi hanno colpito in Europa, Medio Oriente e Nord Africa una superficie pari al doppio del Lussemburgo

Nel 2021 sono arsi oltre 5.500 kmq di bosco, pari a più del doppio della superficie del Lussemburgo. Oltre 1.000 kmq andati in fiamme si trovano in zone protette Natura 2000; è cioè bruciato il 20% della superficie totale dei siti protetti dalla rete europea per la conservazione degli habitat e delle specie. Nel 2020 i kmq percorsi dal fuoco erano stati circa 3.400. Il 2021 è il secondo anno peggiore dopo il 2017, quando bruciarono oltre 10mila kmq e quest’anno, secondo i ricercatori, la situazione potrebbe essere anche peggiore. Secondo il JRC, nel 2022 gli incendi boschivi hanno già distrutto – dall’inizio dell’anno ad ottobre – una superficie di 8.600 kmq, una delle maggiori estensioni mai colpite nell’area mediterranea, che ha stabilito nuovi record di devastazione da incendi in 9 paesi dell’Unione europea. Considerando i dati dal 2017 ad oggi, gli incendi boschivi hanno devastato oltre 35mila kmq, una superficie più estesa del Belgio, di cui il 35% circa (oltre 11.600 kmq) in zone della rete Natura 2000. A pagare un conto salatissimo sono, appunto, le aree protette, dove si concentra la biodiversità continentale. Il Paese più colpito in termini di superficie bruciata è l’Italia: un quarto della superficie delle aree protette andate in fumo è nel nostro Paese; seguita da Turchia, Portogallo e Grecia. Nei Paesi meridionali dell’Unione, in cui i dati sono registrati da più tempo, la superficie bruciata è raddoppiata rispetto al 2020. Le relazioni del JRC sono pubblicate nell’ottobre dell’anno successivo alla stagione degli incendi considerata, e sono precedute a marzo da una relazione preliminare. Le informazioni contenute non riguardano solo i dati sul numero di incendi e sulle superfici colpite dalle fiamme, ma offrono anche un resoconto dettagliato sugli interventi attuati nei vari Paesi per la prevenzione e la lotta antincendio, oltre che le misure intraprese per mitigare gli effetti degli incendi. L’edizione del 2021 è il risultato della proficua collaborazione tra i servizi della Commissione europea e le agenzie di gestione degli incendi in 34 Paesi.

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