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I consigli per ridurre lo spreco alimentare a casa

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Nell’intera Unione Europea, ogni anno, circa 88 milioni di tonnellate di cibo vengono sprecate. Il dato diventa ancor più terrificante se si allarga all’intero mondo industrializzato, includendo Regno Unito e USA. Non siamo costretti ad assorbire in maniera passiva questo dato, possiamo infatti fare qualcosa, in prima persona. Incominciamo cambiando il modo in cui facciamo la spesa. Cuciniamo e pianifichiamo i nostri pasti per evitare lo spreco alimentare a casa, oltre a quello eccessivo e/o inutile di denaro e risorse.

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Compriamo solo quel che ci serve, e impariamo a leggere le scadenze

Essere in grado di fare la spesa, è una competenza a tutti gli effetti. Le offerte speciali sono frequenti negli alimentari, e disposte in modo da attirare l’acquirente. Non devono però diventare una spesa futile e un’occasione di spreco alimentare! Il prendi due paghi uno e altre offerte di questo tipo, piuttosto frequenti, ci inducono all’acquisto di prodotti non necessari, spostando lo spreco dal negozio alle nostre case. Non acquistare più del necessario è saggio, oltre che giusto. Utilizzare buon senso può aiutarci a fare la spesa con attenzione. Per riuscirvi, una delle accortezze più importanti è quella di non fraintendere le indicazioni relative alla data di scadenza.

Questa indica, com’è noto, il periodo entro il quale il prodotto deve essere consumato. La data di scadenza, di solito, si trova sui cibi deperibili. Pensiamo, per esempio, alla carne refrigerata, ai latticini o ai piatti pronti. Al fine di evitare spreco alimentare a casa, questi alimenti dovrebbero essere acquistati soltanto quando necessario, e nelle quantità adeguate, rinunciando a farne scorta. La dicitura da consumare preferibilmente entro è più flessibile rispetto a quella da consumare entro. Dopo tale data, alcuni alimenti possono essere ancora ingeriti in modo sicuro, sebbene la loro qualità potrebbe diminuire e il loro aspetto mutare.

Affidarsi ai propri sensi è generalmente sufficiente per giudicare la qualità degli alimenti con queste etichette. La buona prassi per la spesa ci aiuta a gestire in maniera ottimale questa attività. Organizziamoci in questa maniera:

  • prepariamo un piano pasti settimanale già nel weekend;
  • compiliamo un’esaustiva lista della spesa, annotando le quantità richieste;
  • consideriamo eventuali pasti fuori casa.

Ridurre lo spreco non richiede grossi sforzi

Ricordandoci semplicemente di utilizzare quanto abbiamo in frigo o in dispensa compiremo già un buon primo passo per ridurre lo spreco alimentare a casa. Prendiamo l’abitudine di consumare i cibi man mano che si avvicinano alla loro data di scadenza, senza comprarne altri prima. Aiutiamoci a individuarli e rendiamo possibile questa semplice accortezza anche a chi viva con noi, ruotando le etichette e disponendo le confezioni in maniera tale che quelle più vicine alla data di scadenza siano le più agevoli da maneggiare. Il congelatore può aiutarci a salvare quel che sta scadendo e non riusciamo a consumare.

Per quanto riguarda le verdure, possiamo unirle a pasta, zuppe, omelette o saltarle in padella da sole per creare piatti cosiddetti puliscifrigo, unendo assieme numerose pietanze prossime a scadenza in qualcosa di forse poco ortodosso, ma sicuramente molto gustoso. In aggiunta a queste norme, non dimentichiamo alcune pratiche di buonsenso. Evitiamo di impiattare porzioni abbondanti, preferendo servire il cibo due volte piuttosto che gettarlo via. Usiamo gli avanzi del pranzo per arricchire la cena, e quelli di quest’ultima per il mezzodì del giorno successivo. Se questi fossero troppo scarsi, mescoliamoli tra loro o aggiungiamo pane e insalata.

Ridurre lo spreco alimentare a casa: un'insalata di avanzi
Dare vita a un’insalata con gli avanzi di verdure è un ottimo modo per ridurre lo spreco alimentare a casa

Il piacere della condivisione

Ogni qualvolta ci avanzi cibo ancora buono e sano, ma non riusciamo a consumarlo da soli, ricorriamo alla fisiologica natura di animale sociale dell’essere umano. Invitiamo a tavola i vicini di casa, così da allargare la rete di conoscenze e scambiare amichevoli chiacchiere con chi condivida la nostra realtà quotidiana, o chiediamo ad amici, parenti e/o colleghi se vogliano utilizzare quel che noi non mangiamo. Controlliamo se esistano banche del cibo nella nostra zona, in grado di accettare donazioni alimentari e consegnarle a chi ne abbia bisogno. Si tratta di abitudini che abbiamo in pochi, ma che possono diminuire radicalmente lo spreco alimentare in casa di una famiglia di piccole dimensioni.

Ridurre lo spreco alimentare in casa imparando a trattare con la muffa

Qualora dovesse apparire della muffa sui cibi, com’è del tutto naturale se si trascurano per un po’ di tempo, ecco delle regole generali per comprendere se un alimento sia ancora edibile.

Gli alimenti solidi sono tutti sicuri da consumare, senza particolari distinzioni, una volta rimosse la muffa e l’area attorno a essa. Questo include formaggi duri; carni stagionate, come i salumi e gli insaccati, frutta e verdura. La situazione si fa più complessa quando abbiamo a che fare con alimenti morbidi. Questi dovrebbero essere buttati via non appena la muffa li attacca. Ciò include avanzi di cibi cotti; formaggi morbidi; yogurt e altri prodotti lattiero-caseari; pane; marmellate nonché frutta e verdura di consistenza morbida, quella che non rientra nell’insieme precedentemente indicato. La muffa si diffonde rapidamente nei cibi morbidi e non sempre si mostra all’occhio.

Data la maggiore difficoltà nel gestire i cibi morbidi intaccati da muffe, è consigliabile evitare quanto più possibile di renderli attaccabili da questi organismi, consumandoli velocemente. Naturalmente, vince sempre il buon senso. Se la diffusione della muffa è trascurabile e non sono presenti cattivi odori, il cibo può ancora essere ingerito.

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Mattia Mezzetti

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