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La Venere degli stracci: cosa rappresenta e il suo impatto sociale

Il Golfo di Napoli
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Eretta nel 1967, la Venere degli stracci è da sempre stata senza ombra di dubbio uno dei monumenti più particolari di tutta Napoli: l’opera d’arte firmata Michelangelo Pistoletto è stata purtroppo distrutta da un tremendo rogo a luglio del 2023, ma il ricordo del suo significato non verrà mai cancellato, in barba alle fiamme e alla cenere. La struttura ha infatti svolto un ruolo sociale, pur sempre simbolico, davvero molto importante per il capoluogo campano. Vediamo dunque insieme la sua storia fino ad oggi e ciò che ha rappresentato nel corso di tutto questo tempo.

Indice

La storia della Venere degli stracci

Il significato dell’opera

Il ruolo sociale per Napoli

La rinascita della Venere degli stracci

La storia della Venere degli stracci

Vediamo insieme che tipo di significato e di ruolo sociale ha avuto un'opera come la Venere degli Stracci per Napoli.
Una scalinata a Napoli

L’installazione è stata creata a partire da una scultura in cemento, un’ideale riproduzione della statua Venere con la mela opera dello scultore neoclassico danese Berthel Thorvaldsen, alla quale è stata affiancata un’enorme montagna di stracci. Di questa statua ne sono esistite diverse versioni, alcune delle quali già erano state esposte in passato in giro per Napoli: l’ultima volta il Comune aveva deciso di posizionare la Venere nella centralissima Piazza del Municipio, tra il palazzo del Comune, la Fontana del Tritone, il Maschio Angioino e l’area del porto.

Purtroppo, a luglio del 2022, l’opera è andata completamente perduta a causa di un rogo di origine dolosa appiccato da un uomo senza fissa dimora (Simone Isaia) che è stato poi rapidamente fermato dalle forze dell’ordine, che sono riuscite a identificarlo grazie alle immagini registrate da alcune telecamere di sicurezza. L’unica parte che si è salvata è stata la struttura di metallo di base, il resto invece è stato totalmente incenerito.

Il significato dell’opera

A spiegare il vero significato della statua era stato il suo stesso autore, Pistoletto per l’appunto, in occasione della sua recente installazione in Piazza del Municipio. L’autore aveva spiegato che:

La Venere rappresenta l’umanità di oggi, chiamata a esprimere il suo lato migliore. […] La Venere che viene dalla storia della bellezza rigenera questi stracci che, di colpo, diventano opera d’arte e ritornano a vivere.

A darci un quadro ancor più completo sul significato dell’opera, nella stessa occasione, era stato anche lo sculture Paolo Naldini, che a proposito della Venere aveva aggiunto:

La Venere degli Stracci è un simbolo dal 1967 del rapporto tra il pianeta e questa umanità stracciona e iper-consumista.

Naldini, tra l’altro, è stato a sua volta autore di un’altra Venere degli stracci: la versione originale di quest’ultima è conservata presso la Fondazione Pistoletto di Biella (mentre le altre sono attualmente esposte al Museo Madre di Napoli, nella Tate Gallery di Liverpool presso il Museo d’arte contemporanea del Castello di Rivoli).

Il ruolo sociale per Napoli

Ecco qual è stato il significato e il ruolo sociale che un'opera come La Venere degli stracci ha avuto per la città di Napoli.
Piazza del Plebiscito a Napoli

L’opera di Umberto Manzo ha avuto un profondo impatto sulla società napoletana, e non solo. Questa statua così particolare ha infatti attirato l’attenzione del pubblico nazionale e internazionale, portando alla luce la questione della disuguaglianza sociale e dell’emarginazione.

Questa scultura ha ispirato discussioni e dibattiti sulla disuguaglianza economica e sociale, incoraggiando la società a riflettere su come può migliorare la vita dei meno fortunati. Ha anche sollecitato un maggiore coinvolgimento e attenzione verso i problemi sociali, come la povertà e l’accesso limitato alle risorse fondamentali, che spesso sono nascosti o trascurati. Ma non finisce qui. Si tratta altresì di un’opera rappresentazione dell’arte povera, ennesima dimostrazione che per poter creare dei piccoli (e grandi) capolavori molto spesso non servono materiali preziosi: dobbiamo sempre ricordarci che il riciclo degli scarti può rivelarsi preziosissimo, nell’arte ma non solo. Si tratta, in sostanza, di un’opera a tutti gli effetti sostenibile.

La rinascita della Venere degli stracci

La nuova Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto è stata presentata lo scorso 27 ottobre nella Sala della Giunta del Comune di Napoli, come un nuovo importante simbolo di generazione e rigenerazione per la città campana. L’opera è stata reinstallata esattamente dov’era prima, in piazza del Municipio, e donata alla città dall’artista che l’ha costruita. A partecipare alla conferenza stampa di presentazione anche il Sindaco del Comune di Napoli, Gaetano Manfredi, l’artista Michelangelo Pistoletto stesso, ma anche il consigliere del Sindaco e curatore del progetto Napoli Contemporanea 2023, Vincenzo Trione, oltre al Vicepresidente di Altra Napoli EF Antonio Lucidi. Queste le parole del primo cittadino in occasione dell’incontro con la stampa:

Grazie ai progetti di arte pubblica che stiamo realizzando, Napoli è sempre più un museo a cielo aperto, democratico, gratuito, fruibile da tutti. Anche dopo un momento difficile, la città ha dimostrato di essere capace di risollevarsi e guardare avanti. La ricostruzione dell’opera di Pistoletto rappresenta la capacità della città di rigenerare sé stessa grazie alla bellezza, all’arte e alle energie positive dei suoi cittadini. La nuova Venere rafforza la vocazione al contemporaneo di Napoli e si pone, dunque, all’interno di un programma più ampio che vuole essere un esempio di come costruire la città, trovando forme originali di rigenerazione urbana capaci di coinvolgere l’intera comunità, sempre nell’ottica dell’inclusione sociale senza dimenticare i fragili.

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Alberto Muraro

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