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PAC: i piani nazionali ignorano crisi climatica e biodiversità

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Le ong europee Birdlife Europe e European Environmental Bureau sostengono che i piani strategici della PAC che gli Sati membri della Ue stanno allestendo sono insufficienti a raggiungere gli obiettivi ambientali in tema di contrasto al cambiamento climatico, tutela delle risorse naturali e miglioramento della biodiversità.

Secondo due ong europee – Birdlife Europe e European Environmental Bureau – “gli Stati membri dell’Unione europea non stanno utilizzando i fondi della PAC per affrontare il degrado ambientale dovuto alle pratiche agricole intensive”. La denuncia arriva nel momento in cui gli Stati membri stanno dando il tocco finale ai loro piani strategici della Politica agricola comune (PAC), prima della loro presentazione per l’approvazione da parte della Commissione europea.

Cambiamenti climatici, risorse naturali e biodiversità gli obiettivi ambientali della PAC

“Gli agricoltori – spiega la Commissione Europea – devono affrontare una duplice sfida: produrre alimenti e contemporaneamente proteggere la natura e salvaguardare la biodiversità. Utilizzare con prudenza le risorse naturali è essenziale per la nostra produzione di alimenti e per la nostra qualità di vita, oggi, domani e per le generazioni future”. Varata nel 1962, la Politica agricola comune (PAC) è stata aggiornata, anche per integrare gli aspetti relativi alla sostenibilità del Green Deal europeo, e adottata il 2 dicembre 2021. Sono tre i macro target ambientali della politica agricola comune: combattere i cambiamenti climatici; proteggere le risorse naturali; migliorare la biodiversità. In questa cornice, le azioni previste dalla Commissione prevedono, ad esempio, l’obbligo di proteggere le zone umide e le torbiere, fondamentali pozzi di carbonio; l’inclusione di alcuni elementi rilevanti delle direttive quadro sulle acque e sui pesticidi; il miglioramento della salute del suolo; l’aumento del contributo alla biodiversità dedicando almeno il 4% dei terreni ad usi non seminativi. L’attuazione della nuova PAC, che vale circa un terzo del bilancio comunitario, è prevista a partire dal 1 gennaio dell’anno prossimo. Ogni Paese dell’Unione deve presentare il proprio piano che, dopo una valutazione delle Commissioni, verrà adottato.

I piani strategici della Pac degli Stati Ue sono insufficienti

Gli esperti di Birdlife e di European Environmental Bureau hanno analizzato come gli Stati membri dell’Unione europea stanno pianificando di utilizzare i fondi della PAC per proteggere e gestire le praterie e salvaguardare la salute del suolo. Il risultato dell’anali è deludente. “I piani strategici della PAC degli Stati membri sono insufficienti. I risultati sono in contrasto con le ambizioni del Green Deal europeo e delle strategie Farm to Fork e Biodiversity” spiegano le due associazioni. In particolare, “è improbabile che i piani strategici della PAC raggiungano l’obiettivo europeo sulla biodiversità. Né riusciranno a proteggere sufficientemente le zone umide e le torbiere e, quindi, a salvaguardare la conservazione dei suoli ricchi di carbonio”. “Qualcuno sostiene che, con il conflitto in Ucraina, la Ue dovrebbe fare un passo indietro rispetto alle sue ambizioni per l’ambiente e il clima – commenta Marilda Dhaskali, responsabile della politica agricola Ue di BirdLife Europe – altrimenti potrebbe dover affrontare carenze alimentari globali. Ma quell’argomento non potrebbe essere più lontano dalla verità”. Infatti aggiunge Dhaskali: “la scienza afferma che ecosistemi sani sono i nostri migliori alleati per salvaguardare i nostri sistemi alimentari. Purtroppo, le nostre valutazioni mostrano che i nuovi piani strategici della PAC non riusciranno a proteggere le risorse naturali e sosterranno il proseguimento di politiche dannose”.

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