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Pubblico e privato insieme per la rigenerazione urbana

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Lo strumento del Partenariato pubblico-privato consente di superare i limiti di dotazione finanziaria e disponibilità di competenze necessarie per la realizzazione degli interventi strutturali. Soprattutto per i progetti di rigenerazione urbana e smart city che hanno un elevato tasso di innovatività.

Borghi storici semiabbandonati che torneranno al vecchio splendore grazie ai fondi destinati a progetti di recupero, restauro e valorizzazione degli immobili. Strutture sanitarie che potranno essere efficientate dal punto di vista energetico grazie alle risorse stanziate per la transizione ecologica. Si tratta solo di due dei filoni di intervento previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che promuovono il Partenariato pubblico privato. Il contratto stipulato tra soggetti pubblici e privati ha l’obiettivo di superare gli ostacoli che spesso si frappongono alla realizzazione degli interventi infrastrutturali, soprattutto per quanto riguarda il capitolo finanziario e quello delle competenze. Proprio per questo il partenariato rappresenta una delle strade più facilmente percorribili per realizzare i progetti previsti dal Pnrr, che costituisce un’occasione unica per il rilancio dell’Italia attraverso la realizzazione di interventi capaci di ammodernare in maniera strutturale il nostro Paese. “Nel partenariato – spiega l’avvocato Samantha Battiston dello studio legale SB, Pnrr Advisory Avvocati – si instaura un rapporto tra il soggetto pubblico e quello privato che si fonda su un concetto di posizione paritaria, in quanto l’operatore economico non è più inteso come mero destinatario dell’azione amministrativa, tanto che l’amministrazione deve abbandonare il ruolo di soggetto d’imperio per poter acquisire le conoscenze e le capacità che l’operatore economico privato è in grado di offrire”. Il partenariato è caratterizzato da una convergenza di obiettivi tra soggetti pubblici e privati, in quanto le rispettive risorse e competenze si integrano per la realizzazione e gestione di opere pubbliche o di pubblico interesse o per l’erogazione di servizi. “Questi strumenti – aggiunge Battiston – consentono di raggiungere importanti obiettivi soprattutto in tema di sviluppo di progetti ad alto contenuto tecnologico e innovativo”. Oltre ad attuare il principio di sussidiarietà orizzontale, che è al centro delle tematiche dell’innovazione della Pubblica amministrazione e dello sviluppo territoriale del Pnrr.

Il partenariato pubblico privato è un volano per la rigenerazione urbana

Il Partenariato pubblico privato è un’opportunità di sviluppo particolarmente interessante negli ambiti in cui lo sfruttamento delle conoscenze e le capacità di finanziamento del settore privato sono fondamentali, come i progetti di smart city e rigenerazione urbana, che sono caratterizzati da un elevato grado di innovazione. In concreto, l’operatore privato investe per sfruttare economicamente l’opera realizzata o il servizio messo in atto, eventualmente con un contributo pubblico (entro i limiti stabiliti dal legislatore del 49%, che non comprendono i fondi europei destinati a partner privati e i mutui della Banca europea degli investimenti), mentre la Pubblica Amministrazione usufruisce del know-how privato, ottenendo opere complesse e innovative, senza impiegare capitali propri. Una situazione che può risultare attrattiva alla luce della situazione dei conti pubblici nel nostro Paese. Sono tanti gli ambiti del Pnrr nei quali il partenariato è applicabile: dagli interventi sul sistema della raccolta differenziata e degli impianti di trattamento e riciclo dei materiali per rendere più efficiente la gestione dei rifiuti e incentivare l’economia circolare, a quelli finalizzati alla riduzione delle emissioni attraverso l’efficientamento energetico e la realizzazione di infrastrutture per la mobilità sostenibile; dalla ristrutturazione degli edifici pubblici, alla messa in sicurezza delle aree a rischio frane o allagamenti. Solo per citarne alcuni.

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