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Riciclo dei tessuti: 5 idee per rigenerare l’abbigliamento

Una coperta realizzata grazie a un patchwork, bell'esempio di riciclo dei tessuti
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Quante volte ci siamo domandati che farcene di quei capi d’abbigliamento che non mettiamo da una vita e restano abbandonati nell’armadio? Evitiamo di gettarli! Perché produrre nuovi rifiuti quando è possibile donare ai vestiti nuova vita grazie al riciclo dei tessuti?

Per i capi d’abbigliamento ancora utilizzabili abbiamo numerose possibilità: sono svariate le associazioni o i gruppi che raccolgono abiti già indossati e li cedono a chi ne abbia necessità. Quando però non è questo il caso e i tessuti sono troppo rovinati per poter essere riutilizzati in maniera dignitosa, possiamo servircene in altra maniera evitando di generare rifiuti da mandare in discarica.

La tecnica del patchwork per il riciclo dei tessuti

Una tecnica di riciclo creativa, che porta splendidi risultati e ci consente di riutilizzare anche gli scampoli di tessuto dei quali non sapremmo che fare, è quella del patchwork. Si tratta di una pratica utile e intelligente che è anche un vero e proprio toccasana per il pianeta. Consiste nell’arredare utilizzando fasce e porzioni di tessuto che altrimenti non sarebbero utilizzabili.

I rimasugli di tessuto si possono cucire assieme al fine di creare coperte, tende, rivestimenti per divani, poltrone o altri elementi per arricchire gli interni.

Tutti i tipi di patchwork

Le creazioni patchwork sono tipicamente realizzate in uno dei seguenti stili:

  • patchwork geometrico: il più noto e diffuso, impiegato principalmente per la realizzazione di coperte;
  • patchwork molas: derivante dalla tradizione tessile panamense e caratteristico per via dei suoi colori sgargianti e geometrici;
  • patchwork hawaiano: l’arte di creare, tramite ritaglio e applicazione sottopunto, i tipici decori hawaiani;
  • patchwork baltimora, talvolta definito applique: si contraddistingue per i suoi disegni particolari. Nei baltimora’s quilt si utilizzano generalmente cornucopie traboccanti di frutta o fiori.

Il patchwork coniuga due grandi vantaggi: da una parte diminuire la produzione di rifiuti, dall’altra offrire la non scontata possibilità di preservare, e dare nuova vita, a stoffe cui siamo molto legati e che ci dispiacerebbe gettare.

Il riciclo dei tessuti è importante, diciamo pure imprescindibile, in un settore che è tra i più impattanti in assoluto. I grandi marchi della moda dovrebbero essere tenuti a fornire una via per il riutilizzo dei capi di abbigliamento dismessi, agevolando il recupero delle loro creazioni. Invece preferiscono massimizzare il proprio profitto, incuranti dei problemi che il fast fashion continua a causare all’ecosistema. Il patchwork non è che una delle possibilità per ridurre la quantità di rifiuti prodotta. Molti dei vestiti che non vogliamo o possiamo più indossare, possono diventare altro.

Un’idea per il riciclo dei tessuti: da maglione a paio di guanti

Quel maglione liso che teniamo nell’armadio, perché è da sempre uno di quelli che preferiamo ma ormai è tanto rovinato da non poter più essere indossato, può continuare ad accompagnarci durante l’inverno sotto forma di caldissimi guanti.

Per riuscire nell’impresa, che tale non è, sono sufficienti il maglione e una macchina da cucire – ma si può fare anche con ago e filo se non se ne possiede una, o rivolgendosi a un sarto o una sarta – nonché un pennarello per delimitare il perimetro della mano. Anche chi non è esperto di cucito può realizzare senza grosse difficoltà un guanto a muffola, dove le quattro dita, a eccezione del pollice, trovano spazio nella stessa tasca. Per far sì che non si disunisca, è bene serrarlo con doppia cucitura.

Da camicia a top

Se si dispone di una camicia tutt’altro che pesante e, dunque, inadatta ai climi rigidi, ecco che la si può rendere un pratico top per la bella stagione. Sarà sufficiente tagliarne via maniche e collo, prima di aprire e ripiegare i lati verso l’interno, ricucendoli a formare il nuovo orlo inferiore. Per chiudere il top sul davanti andranno uniti tra loro i due lembi dedicati alla striscia verticale dove trovano spazio asole e bottoni. A questo punto, il nuovo top sarà pronto per essere indossato.

I più pratici potranno anche inserire – qualora lo desiderino – applicazioni, pizzi o altre decorazioni. Con pochissima fatica e a costo zero, ecco che si dispone di un nuovo capo di abbigliamento e si è fatto del bene all’ambiente.

Una shopper nata dal riciclo di vecchi tessuti

Una borsa tipo shopper è una soluzione pratica per la spesa. Se la si realizza a partire da stracci rovinati e non più utilizzati diventa anche una originale forma di riciclo dei tessuti. Con uno strofinaccio di riciclo e abbastanza stoffa per realizzare i due manici è possibile mettere insieme un prodotto facile da realizzare e davvero comodo.

Facciamo attenzione alle dimensioni: per il corpo della borsa occorreranno due pezzi rettangolari misuranti circa 48×38 centimetri, la dimensione standard delle shopper in stoffa; per i manici due strisce di dimensione 48×10; per il laccetto due pezzi da 12×7 cm e, per rinforzare l’interno della borsa, un quadrato di stoffa dal lato di 30 centimetri che sarà diviso in due triangoli.

Il procedimento di realizzazione dello shopper è rapidissimo per chi dispone di macchina da cucire, leggermente più lungo per chi utilizzerà ago e filo, procedendo a mano. Dapprima tagliamo il quadrato in 2 triangoli uguali e lo cuciamo, dritto su dritto, ai due pezzetti di stoffa maggiori già rifiniti. Poi poniamo i due rettangoli, che diverranno le componenti principali dello shopper, l’uno sull’altro, facendo combaciare i bordi e li uniamo, nuovamente dritto su dritto, fissando i triangoli ai due lati in basso. Dopo aver ultimato la cucitura dei manici, otterremo la borsa per gli acquisti.

Il tappeto di calzini

Originalissimo metodo per riciclare tessuti è quello di comporre un tappeto a partire da vecchi calzini usati o rimasti spaiati. Molto semplice da realizzare, questo arredo creativo è divertente da assemblare e può anche essere una coinvolgente attività per trascorrere del tempo di qualità in famiglia. Non è infatti necessario maneggiare ago e filo, se si dispone di colla per tessuto.

Sono necessari numerosi calzini e una base sulla quale cucirli o incollarli, come ad esempio un tappeto vecchio o un tessuto molto resistente. Iniziamo tagliando i capi in modo da aprirli e appiattirli – curandoci di eliminare le parti che non desideriamo sul tappeto – e fissiamoli sulla base con filo o colla dall’esterno verso l’interno. Continuiamo ad attaccarli, in modo uniforme, fin quando la base non sarà interamente ricoperta. Infine eliminiamo tutti gli antiestetici fili volanti rimasti ed ecco pronto un tappeto originale e confortevole al contatto con il piede.

Riciclo dei tessuti: Vecchi jeans vengono impilati in una scatola prima di passare a seconda vita
Il jeans è un tessuto ricco di pregi, che può essere utilizzato a lungo. Non gettiamolo quando smettiamo di indossarlo perché possiamo ancora farne uso.

Jeans: come riciclarli

Eccoci di fronte al tessuto più usato e apprezzato: il jeans. Questa stoffa preziosa ha numerose caratteristiche che non devono andare sprecate. Resiste a colpi e urti, non strappa, si può utilizzare in ogni stagione… perché dovremmo gettarla? Grazie a qualche ritocco creativo alla portata di tutti, è possibile donarle una seconda vita.

Se per realizzare borse, porta trucchi o porta computer a partire da un paio di jeans dismesso occorrono naturalmente alcune nozioni di taglio e cucito, per realizzare bavaglini, fazzoletti o sottobicchieri non serve saper cucire, bensì basta avere in casa un paio di forbici e un poco di fantasia! Pensiamoci, prima di buttare via quel jeans che non mettiamo più.

Leggi anche: “Lavorando gli scarti degli agrumi si ottengono fibre tessili da indossare

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Mattia Mezzetti

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