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Rigenerazione urbana, a Livorno gli hangar diventano creativi e volano di politiche sociali

Livorno
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La Regione Toscana e il Comune di Livorno hanno firmato l’accordo per gli interventi di riuso sperimentale degli spazi abbandonati. Hangar abbandonati da tempo diventano luoghi di sperimentazione sociale e culturale, destinati a politiche di aggregazione e di welfare sociale

A Livorno, il Comune insieme alla Regione Toscana hanno deciso di dare una nuova vita sociale ai vecchi hangar abbandonati con affaccio sul mare, per farli diventare “Hangar creativi”, nome scelto non a caso. Spazi in preda al degrado dell’ex area depositi dell’Azienda Trasporti Livornesi (ATL) di Livorno, in via Meyer, e dell’Ilva di Follonica rientreranno in una vasto percorso di rigenerazione urbana, dove una delle chicche progettuali è l’uso insolito delle vecchie e fatiscenti strutture, che saranno destinate a nuova vita.

È questo, in sostanza, l’asse portante dell’accordo, sottoscritto lo scorso 4 ottobre, tra i due enti che ha come finalità, si legge nella nota stampa ufficiale, “la realizzazione di progetti innovativi di promozione dell’economia sociale, con particolare attenzione all’uso transitorio di spazi pubblici oggetto di rigenerazione urbana come leva per la sperimentazione di un nuovo modello di welfare socio-culturale, orientato all’inclusione sociale”.

Da spazi abbandonati a Hangar creativi

Il luogo fisico dove attivare le energie del nuovo piano di rigenerazione urbana a Livorno è il complesso immobiliare di proprietà comunale che storicamente è stato sede operativa (uffici, deposito autobus, magazzini, locali tecnici e piazzale) dell’ATL e che, dopo lo spostamento dei depositi in altra sede nell’anno 2015, è rimasto non utilizzato fino alla fine dell’anno 2021, tanto da versare per gran parte in stato di abbandono. Già nel 2021, dopo i postumi della pandemia, il Comune aveva scelto questo luogo dimenticato per ripartire, organizzando una serie di eventi pubblici, conferenze, dibattiti, appuntamenti di studio e ricerca, performance artistiche, videoproiezioni, iniziative specifiche per i giovani, eventi, tutti, rientranti nell’ambito della 17ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.

Come spiega lo stesso progetto, infatti, “la scelta sfidante – dato lo stato di abbandono – di questi spazi per realizzare a Livorno un’iniziativa della Biennale di architettura è stata dettata principalmente dalla volontà di richiamare su quest’area l’attenzione sia della cittadinanza sia di una platea di addetti ai lavori, nella convinzione che si tratti di un’area urbana strategica, per le potenzialità di rigenerazione e riqualificazione che presenta sotto vari profili: per la sua collocazione nella geografia urbana, per gli spazi e le strutture dismessi esistenti che testimoniano un vissuto come luogo di produzione e del lavoro, per le possibili sinergie attivabili con la filiera della produzione culturale e dello spettacolo e con gli attrattori culturali e del loisir che caratterizzano il settore urbano in cui si colloca”.

Un progetto finanziato dai Fondi FESR di rigenerazione urbana

Operativamente, il progetto Hangar Creativi è una delle 13 “Strategie Urbane” che la Regione ha selezionato nell’ambito del Programma Regionale FESR 2021-2027 destinandogli 750 mila euro, a monte di un volume totale dispesa di 8 milioni di euro, fondi destinati a realizzare nei vecchi spazi un nuovo “distretto urbano rivolto alle imprese culturali e creative destinato ad ospitare spettacoli ed altre performance artistiche, convegni, temporary market, mostre, eventi sociali, di networking, seminari, allestimenti e produzioni teatrali, cinematografiche, televisive, attività formative per nuova impresa”.

L’accordo prevede una sorta di sperimentazione che partirà nel gennaio del 2026, che avrà lo scopo – precisano dalla Regione – di “testare in anticipo alcune delle funzioni che potranno svolgersi negli Hangar a regime, una volta che il progetto di riqualificazione fisica degli spazi sarà realizzato”.

Gli obiettivi principali

In sintesi, gli obiettivi principali dell’accordo tra Regione e Comune sono:

  • Promuovere l’economia sociale;
  • Sostenere attività economiche a forte impatto sociale, valorizzando il ruolo degli enti del Terzo Settore, delle imprese sociali e delle reti civiche come attori chiave per lo sviluppo di iniziative capaci di generare valore sociale e inclusione;
  • Sperimentare un nuovo modello di welfare socio-culturale;
  • Utilizzare gli spazi pubblici sottoutilizzati o in transizione come luoghi di attivazione comunitaria, offrendo servizi e attività culturali, sociali, educative, artistiche o formative che rispondano ai bisogni del territorio e favoriscano la partecipazione delle comunità locali;
  • Favorire l’inclusione sociale, economica e lavorativa, attivando percorsi di inserimento lavorativo, empowerment e cittadinanza attiva destinati a persone in condizione di svantaggio o a rischio di esclusione sociale (giovani NEET, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, migranti, ecc.), con azioni mirate di accompagnamento, formazione e attivazione;
  • Promuovere le pari opportunità;
  • Contrastare le disuguaglianze di genere, etnia, età o condizione sociale, attraverso progetti capaci di garantire un accesso equo agli spazi, ai servizi e alle opportunità generate; +
  • Accompagnare i processi di rigenerazione urbana;
  • Integrare le azioni sociali e culturali nei processi di rigenerazione urbana già avviati nei territori comunali, valorizzando gli interventi finanziati con la DGR Toscana n. 422/2022 e rafforzando la dimensione partecipativa, inclusiva e sostenibile delle strategie territoriali;
  • Sperimentare modelli replicabili e scalabili di intervento sociale e culturale, capaci di generare occupazione, coesione e benessere comunitario.

Le finalità socio-culturali del progetto

Come accennato, le attività finanziate dovranno ispirarsi al concetto del “welfare culturale”, ovvero un modello integrato di promozione del benessere e della salute e degli individui e delle comunità, attraverso pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale.

Altra peculiarità del progetto è il ricorso alla co-progettazione e co-gestione degli spazi da rigenerare. Infatti, un ruolo fondamentale sarà svolto dalla prestigiosa Fondazione Goldoni che, in virtù dell’attività svolta già precedentemente negli hangar e della sua consolidata e apprezzata attività culturale, fornirà al Comune supporto operativo e tecnico/amministrativo nel corso dell’intero percorso di co-progettazione e sperimentazione delle attività.

Per il Comune di Livorno, infatti, la scommessa è quella di trasformare questi luoghi fatiscenti in un presidio di innovazione non solo culturale ma anche sociale: “un luogo di prossimità per il contrasto alle povertà e la promozione della salute, specie dei più giovani, in cui attività culturali pure e dotate di una propria autonomia e redditività economica potranno integrarsi ed ibridarsi con attività a valenza sociale”. Una sfida impegnativa, ma necessaria, hanno precisato in più occasioni i promotori, la cui buona riuscita è affidata alla responsabilità e all’impegno dell’intera comunità.

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