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Rischio incendi: è nata una piattaforma europea di contrasto

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Lo European Patent Office (EPO) ha pubblicato una piattaforma che raccoglie oltre 140 milioni di brevetti per il contrasto e la prevenzione degli incendi. E contiene le conoscenze tecniche più avanzate sulla gestione del rischio incendio. 

È decisamente controintuitivo e quasi paradossale, ma oggi che stiamo gestendo una terribile alluvione dobbiamo pensare anche a come affronteremo la piaga opposta, quella degli incendi. Un tema che tornerà d’attualità, stando al crescendo drammatico degli ultimi anni e all’avvertimento dell’Organizzazione meteorologica mondiale: nuovi record di caldo e temperature superiori di 1,5° rispetto all’era preindustriale sono molto probabili nei prossimi cinque anni. Proprio per questo, qualche giorno fa, l’Ufficio Europeo dei brevetti (European Patent Office – EPO) ha pubblicato una piattaforma di condivisione dedicata agli incendi. Dopo quelle sulla “Lotta al Coronavirus” e sulle “Tecnologie energetiche pulite”, questa contro gli incendi è la terza piattaforma Espacenet, che raccoglie oltre 140 milioni di documenti brevettuali di tutto il mondo. Grazie ad una trentina di query di ricerca preimpostate si può navigare tra i brevetti relativi alla gestione dei roghi. “La piattaforma – spiega l’EPO in una nota – mira a supportare inventori, scienziati e ingegneri nell’accesso alle informazioni brevettuali più rilevanti, contenenti alcune delle conoscenze tecniche più avanzate sulla lotta agli incendi”. Questi brevetti, nelle intenzioni dell’EPO, potrebbero fare la differenza e aiutare sia i governi locali che quelli nazionali ad affrontare la piaga degli incendi: “Le informazioni relative ai brevetti diventano in questo modo conoscenza e intelligenza condivisa – spiega António Campino presidente EPO – Grazie alla piattaforma gli utenti hanno accesso alle invenzioni che sono già state realizzate così che possano trarne anche nuove intuizioni, scoperte e partnership tecniche”. La piattaforma organizza i brevetti in quattro aree: 

  • rilevamento e prevenzione;
  • spegnimento
  • attrezzature di protezione
  • ripristino post-incendio

Ogni area ha poi diverse sezioni, su ambiti specifici. Il settore dell’estinzione degli incendi è attualmente quello con il più alto numero di domande di brevetto presentate, seguito dal settore del rilevamento e della prevenzione e quello delle attrezzature di protezione. 

Rischio incendio: analisi del rischio e intelligenza artificiale per prevenirlo 

La navigazione tra centinaia di brevetti è un’esperienza interessante anche per i non addetti ai lavori. Ad un profano, alcune delle invenzioni possono apparire curiose, ma c’è da sperare che sia una percezione legata all’incompetenza nel settore e che queste innovazioni possano contribuire a fare la differenza. In ambito rilevamento e prevenzione, un primo pacchetto di brevetti riguarda l’analisi del rischio incendio (327 brevetti). L’analisi dei dati – provenienti da immagini satellitari, previsioni meteorologiche, sensori, social network – consente di identificare i potenziali rischi di incendio e la probabilità che si verifichi in un’area specifica: l’analisi del rischio può essere applicata anche agli incendi in corso, ad esempio quando si tratta di prevedere se le aree residenziali vicine, le strutture elettriche o altre infrastrutture possono essere in pericolo. In questo mare magnum di invenzioni troviamo, tra gli altri, un “Sistema e metodo che consentono di rilevare tempestivamente, gestire economicamente, controllare e soffocare gli incendi boschivi”. Oppure un “Metodo, dispositivo e apparecchiatura per la valutazione del rischio d’incendio boschivo delle linee di trasmissione elettrica”; oppure, ancora, un “Metodo di previsione del rischio di incendi boschivi che utilizza dati satellitari artificiali”. Ovviamente non poteva mancare l’intelligenza artificiale (232 brevetti): tra quelli che ci restituisce la query troviamo un “Metodo e apparecchio per la mappatura della suscettibilità agli incendi boschivi mediante intelligenza artificiale”; o ancora “Metodo di monitoraggio del rischio di incendi boschivi in tempo reale basato su dati di telerilevamento”. Un gruppo di brevetti fa riferimento ai ritardanti di fiamma, che rallentano il percorso degli incendi. Un altro alla realtà virtuale, che “può essere incorporata nella formazione immersiva ai fini dello spegnimento o della prevenzione degli incendi, simulando parametri preselezionati o fornendo scenari specifici in un evento di incendio tridimensionale”. 

Lotta agli incendi e protezione degli operatori: quali brevetti ci sono 

Per lo spegnimento dei roghi ci sono molti brevetti di veicoli antincendio: aeroplani, elicotteri, ma anche missili per lanciare a distanza agenti che spengono il fuoco, evitando l’esposizione diretta. Queste tecnologie sono progettate per colpire e spegnere gli incendi in aree difficili da raggiungere, come i terreni scoscesi. I sistemi basati su lanciatori ad aria compressa, razzi o paracadute possono lanciare bombe d’acqua o ritardanti di fiamma. Ci sono oltre 100 brevetti di droni antincendio, che possono essere equipaggiati con estintori a polvere secca, bombe antincendio e attrezzature di soccorso; possono anche essere dotati di telecamere ottiche o a infrarossi, sistemi di rilevamento laser e di evitamento degli ostacoli. Waterloons è un apparecchio che potrebbe essere utilizzato per la lotta aerea agli incendi boschivi: l’acqua sigillata in palloncini verrebbe fatta cadere sulle fiamme direttamente dall’alto. Un approccio che, garantisce il brevetto, offre vantaggi rispetto al “versamento”: l’acqua non evapora raggiungendo le fiamme e arriva fino ai livelli più bassi dell’incendio. Un altro brevetto prevede un’imbarcazione su una superficie d’acqua vicina, una manichetta supportata da palloni ad elio e un elicottero per dirigere il getto. E poi mongolfiere con un gruppo di spruzzatura dell’acqua o dirigibili intelligenti per gettare bombe d’acqua sul fuoco. Tra i prodotti per sedare gli incendi, ci sono le composizioni biochimiche inibitrici del fuoco a base d’acqua, pulite dal punto di vista ambientale; o i concentrati biodegradabili ed ecocompatibili – sempre a base d’acqua – per la produzione di liquidi e schiume inibitori ed estinguenti. Non tutto, nella gestione di un incendio, si può fare a distanza. E così tra i dispositivi di protezione si trovano brevetti per l’abbigliamento e tessuti per i vigili del fuoco; tra i più curiosi, un dispositivo di riconoscimento dell’identità dei vigili del fuoco incorporato nella tuta antincendio; un gilet di sicurezza per ricerca e soccorso per vigili del fuoco; un indicatore di temperatura da cucire direttamente sulla tuta da vigile del fuoco, con air bag. Tra i brevetti dedicati agli apparecchi di respirazione per vigili del fuoco (292 brevetti) troviamo dispositivi che utilizzano ossigeno, aria compressa o filtri; che contengono sostanze chimiche per produrre ossigeno e fornire aria respirabile agli operatori. Gli apparecchi di respirazione possono essere dotati di dispositivi di raffreddamento dell’aria o di strumenti per rilevare sostanze contaminanti. 

La rigenerazione del territorio dopo un incendio: i brevetti 

Alcuni brevetti sono dedicati alla rigenerazione dei boschi e dei territori percorsi dalle fiamme. Ci sono diversi metodi di riforestazione, a seconda del tipo di habitat, e pacchetti contenenti semi per tappeti vegetali, arbusti e alberi. Tra questi brevetti, anche quello dell’Aerial reforestation system, che impiega dirigibili per la dispersione e la messa a dimora di alberelli, principalmente in regioni remote che possono essere state devastate da incendi, dove l’accesso da parte di personale e attrezzature terrestri è difficile.

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