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Sostenibilità: l’Italia è quindicesima in Europa

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Arriva la classifica della sostenibilità europea stilata dal rapporto “Italia Sostenibile” di Cerved. Rispetto ai nostri vicini, l’Italia ha bassi livelli di inquinamento atmosferico e gas serra, energia da fonti rinnovabili nella media e mostra buoni risultati anche sul fronte dell’inquinamento industriale. Con Treviso, Mantova e Pordenone ai primi posti per la buona gestione delle scorie industriali.

L’Italia è promossa sull’ambiente, ma fatica negli ambiti economico e sociale. Lo afferma li secondo rapporto “Italia Sostenibile”, presentato da Cerved. Il gruppo ha stilato una classifica generale di sostenibilità, in base a diverse variabili: su 29 Paesi analizzati, l’Italia occupa la quindicesima posizione. A penalizzarci è soprattutto l’economia: pochi investimenti esteri, ma anche quelli interni in ricerca, sviluppo e digitalizzazione. I redditi sono fermi da dieci anni, con un tasso di occupazione al 57%, 10 punti sotto la media europea. Fanno peggio solo Romania, Cipro e Grecia. Dal punto di vista sociale c’è ancora tanto da lavorare: famiglie a rischio povertà, scarsa capacità di formazione del capitale umano e un sistema di sicurezza e giustizia poco efficiente ci collocano al diciottesimo posto della classifica europea. Nell’assistenza sociale e nella sanità l’Italia però si piazza al settimo posto. Sull’ambiente l’Italia si posiziona al nono posto, nonostante un territorio fragile dal punto di vista sismico e idrogeologico. Sono bassi i livelli di inquinamento e gas serra. Mentre, in linea con l’Europa, un quinto dell’energia consumata proviene da fonti rinnovabili. Risultati positivi anche per l’inquinamento industriale: solo 5 tonnellate per abitante, con una riduzione del 25,4% dal 2011 al 2020, superiore di dieci punti alla media Ue.

La mappa della sostenibilità italiana

La mappa della sostenibilità delle province italiane conferma l’ampio divario che esiste tra il Nord e il Sud della Penisola. Le prime province per indice di sostenibilità economica sono tutte al Nord: Milano è in testa, seguita a una certa distanza da Bologna e Torino; in coda troviamo Caltanissetta, Agrigento e Trapani. Bisogna scendere fino alla diciassettesima posizione per trovare Firenze, alla ventiquattresima Roma e solo in sessantesima posizione la prima provincia del Sud, Bari. La sostenibilità sociale è fortemente correlata a quella economica: le prime dieci province, con la sola eccezione di Pisa, sono al Nord, a partire da Milano, Padova e Bolzano; le ultime risultano Crotone, Reggio Calabria e Caserta. Al Sud crescono le famiglie a rischio di esclusione sociale, soprattutto nelle aree rurali, lontane dalle grandi città. L’indice ambientale invece vede in testa Macerata, Bergamo e Monza Brianza. Siracusa, Isernia e Ferrara sono dietro. Le aree metropolitane sono penalizzate dagli alti livelli di inquinamento atmosferico, ma hanno risultati migliori in termini di consumi e riconversione energetica. Milano, Torino, Venezia e Padova sono le città che hanno superato più frequentemente le soglie limite delle polveri sottili (Pm10). Tra le migliori Viterbo, Macerata e Urbino. Brescia, Torino e Aosta sono sul podio per le rinnovabili. Treviso, Mantova e Pordenone primeggiano invece per la gestione delle scorie industriali.

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Redazione

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