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Treetop Walk: un progetto che celebra la biodiversità

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Il progetto della Fondazione Serralves, a Porto, celebra la tutela della biodiversità. Promuovendo un approccio immersivo nella natura, per far crescere consapevolezza ambientale e rispetto per il patrimonio naturale e culturale.

Una passeggiata in mezzo ai boschi, all’altezza di rami e chiome. Una camminata sospesa, che sposta i consueti punti di vista. È la Treetop Walk di Serralves, a Porto, in Portogallo: un’architettura tutta di legno di pino, perfettamente inserita nel contesto di un grande parco storico della città che ospita anche il Museo d’Arte Contemporanea, la casa di Serralves e la Casa del Cinema Manoel de Oliveira. Tutto gestito dalla Fondazione Serralves, un’entità senza scopo di lucro nata da un partenariato innovativo tra lo Stato portoghese e la società civile, che promuove la conoscenza dell’arte contemporanea, dell’architettura, del paesaggio e, non ultima, la consapevolezza ambientale.

La Treetop Walk, ideata dall’architetto Carlos Castanheira insieme al collega Álvaro Siza Vieira e promossa in collaborazione con il Fondo statale portoghese per l’ambiente, si allinea bene con la missione più ampia della Fondazione: di promozione e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, di sensibilizzazione ambientale di diversi tipi di pubblico – dal grande pubblico alla comunità educativa e scientifica – attraverso azioni innovative e un diverso approccio al rapporto con la natura. Proprio come la passeggiata in cima agli alberi, che consente un’esperienza immersiva di forte impatto, ma anche di osservazione e di studio della biodiversità del parco. L’intento è innanzitutto didattico, volto ad accrescere la consapevolezza ambientale e il rispetto della conservazione della natura. Ma ci si giunge attraverso il godimento del soffio della natura e una percezione multiforme e ludica del contesto circostante: un fondersi tra cielo e terra, per respirare la pace di un parco che ospita circa 200 specie di alberi e arbusti e una varietà di piante esotiche autoctone e ornamentali.

La storia del parco di Serralves

Unico nel suo genere all’interno del patrimonio paesaggistico portoghese, il parco di Serralves, progettato dall’architetto Jacques Greber negli anni 30 del secolo scorso, ha celebrato nel 2023 il suo centenario. Si estende su 18 ettari ed è costituito da diversi spazi interconnessi: giardini formali, boschi e una fattoria tradizionale, la Quita de Serralves. La sua storia risale al 1923, quando la Quinta de Lordelo fu ereditata da Carlos Alberto Cabral, secondo conte di Vizela; segue l’espansione della proprietà fino alle dimensioni attuali, la vendita all’industriale Delfim Ferreira nel 1955 e l’acquisizione da parte dello Stato portoghese nel 1986 per l’allestimento di un Museo Nazionale d’Arte Moderna. Il parco è stato aperto al pubblico nel 1988.

Con la Treetop Walk una full immersion nella natura  

La Fondazione Serralves ha promosso la costruzione della passeggiata nel parco nel 2019. “L’idea era quella di creare una passeggiata tra gli alberi di facile accesso”, racconta l’architetto Carlos Castanheira, in un video dove illustra i dettagli del suo progetto. “È un piano perfettamente orizzontale che permette a tutti, anche a chi ha una mobilità ridotta, di accedervi senza problemi”. Dopo non più di 50 metri sulla passeggiata si è già a un’altezza considerevole dal livello del suolo. “Anche se questa passeggiata è orizzontale, il terreno si allontana da noi e si ha un’interessante sensazione di essere sempre più in alto”. Fino alla cima degli alberi.

La struttura della passeggiata in legno non è molto complessa ma, prosegue Castanheira, “grazie al suo materiale, finisce per essere in qualche modo interessante ed è in grado di adattarsi al paesaggio in modo non invasivo. Sembra che sia qui da molto tempo, in buona armonia con la natura. Tutto appare molto naturale”. Lungo il percorso, che non è molto lungo, ci sono alcune aree di sosta, che offrono diversi affacci sulla natura, che si tratti degli alberi o degli animali che si possono osservare da questa prospettiva inconsueta. Ma ci si può anche sedere a prendere semplicemente un po’ di sole o a leggere un libro. E nelle giornate in cui la visibilità è buona, lo sguardo arriva fino all’Oceano Atlantico.

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