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A Tricase lo sviluppo sostenibile arriva dai cervelli in fuga

Tricase
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Tricase è il primo Comune pugliese ad abbracciare gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, grazie all’iniziativa dei cervelli in fuga rientrati in periodo di pandemia.

Tricase, paese salentino di 18mila abitanti, è il primo Comune della Puglia ad aver avviato un’Agenda partecipata per lo sviluppo sostenibile locale, che mira agli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. È il risultato del ritorno a casa dei cosiddetti “cervelli in fuga” che, in periodo di pandemia e smart working, sono rientrati nel paese natale, portando il loro contributo all’idea di sviluppo locale.

La sostenibilità attraverso la progettazione partecipata

Stefano Longo è uno dei promotori dell’iniziativa. Ha 28 anni ed è un manager di Reply, con sede a Monaco. “Con il lockdown sono tornato a casa – racconta – dove ho conosciuto Anna Piccini, che a Parigi si occupa di sviluppo presso l’Organization for economic cooperation and development. Insieme abbiamo proposto all’amministrazione comunale un percorso di progettazione che partisse dalla società civile”. L’idea è piaciuta e il primo passo è stato organizzare un’assemblea pubblica, a cui partecipassero cittadini e associazioni locali. Obiettivo: immaginare Tricase nel 2030 e, sulla base di quest’idea di futuro, individuare i filoni su cui lavorare. “Ecosistema turismo e cultura”, “Imprese sostenibili e innovatrici”, “Agricoltura e forestazione”, “Chiusura del ciclo dei rifiuti”, “Rigenerazione dei paesaggi urbani”, “Mobilità sostenibile” e “Rete del trasporto urbano” sono i tavoli di lavoro che si sono costituiti, composti da rappresentanti dell’ente locale e della comunità. Ogni gruppo individuerà le azioni da realizzare e gli indicatori per valutare la congruità degli interventi con i risultati attesi e desiderati. Stefano Longo sottolinea il valore innovativo di questa esperienza. “La comunità individua le necessità e le strade da percorrere, solo dopo cerchiamo i fondi per i progetti di sviluppo. Si ribalta l’approccio tradizionale alla programmazione. Non si fa un progetto perché ci sono i fondi, ma prima si progetta in modo condiviso e solo quando si hanno le idee chiare si cercano le risorse”.

Tutti coinvolti

“I risultati dei primi incontri dei gruppi di lavoro li abbiamo messi a disposizione delle scuole per un ulteriore contributo – racconta Antonio De Donno Sindaco di Tricase – Puntiamo sulla nutraceutica (la disciplina che coniuga nutrizione e farmaceutica ndr.), vogliamo creare un bosco di comunità, riqualificare il paesaggio, bonificare le aree inquinate, avere una mobilità sostenibile”. Chi è tornato alla sua scrivania internazionale continua a collaborare al progetto. “Abbiamo dato loro un motivo per restare connessi con Tricase – aggiunge il Sindaco – e dare un contributo professionale”. Stefano Longo vorrebbe tornare a casa. “Prendere un aereo da Monaco o da Brindisi non cambia il mio lavoro” commenta. E a Tricase, Stefano può continuare il suo impegno in prima linea per lo sviluppo sostenibile.

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Redazione

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