Il verde è la più antica e geniale tecnologia urbana che abbiamo a disposizione. Investire in infrastrutture verdi non deve essere considerato soltanto una spesa, bensì un investimento strategico dall’altissimo ritorno economico, tanto in termini di costi evitati quanto in aumento del benessere pubblico
Le città nelle quali viviamo sono organismi complessi. Si compongono di cemento, asfalto e tecnologia. Eppure, l’elemento più efficiente, economico e multifunzionale non è un’invenzione umana, bensì naturale. Con il termine infrastrutture verdi descriviamo una rete interconnessa di spazi naturali (quali parchi e fiumi) o semi-naturali (come tetti verdi, pareti vegetali, viali alberati), i quali sono molto più di un piacevole complemento estetico. Questi servizi essenziali offrono un valore economico concreto, quantificabile in milioni di euro.
Gli investimenti nel verde urbano sono stati considerati una spesa accessoria troppo a lungo. In quanto tale, essa era sacrificabile di fronte a esigenze infrastrutturali più urgenti. Oggi però, grazie alla scienza e all’economia ambientale, sappiamo che questa visione è obsoleta. I servizi ecosistemici forniti da alberi e parchi non sono gratuiti. Rappresentano un capitale naturale. Il loro mancato mantenimento si traduce in costi enormi per la collettività.
Consideriamo il seguente dato: un singolo albero maturo, in città, può intercettare fino a 15.000 litri d’acqua piovana all’anno. Genererà dunque una riduzione del carico sulla rete fognaria, diminuendo il rischio di allagamento. La presenza di parchi e viali alberati rappresenta un catalizzatore economico capace di aumentare il valore immobiliare delle proprietà circostanti e abbattere i costi energetici per il raffrescamento estivo.
Oltre il parco: cos’è davvero un’infrastruttura verde?
Quando parliamo di infrastrutture verdi, visualizziamo immediatamente un grande parco cittadino. In realtà, il concetto è ben più ampio. Teniamo presente che stiamo descrivendo reti pianificate e strategicamente gestite, la cui dimensione è importante solo relativamente. Esse integrano la natura nel tessuto urbano, allo scopo di fornire benefici ambientali, sociali ed economici. Includiamo in questa definizione spazi di ogni dimensione.
- I macro-elementi sono le aree verdi più ampie: parchi regionali, foreste urbane, fiumi o laghi.
- I meso-elementi sono gli appezzamenti più ridotti in dimensione: viali alberati, giardini pubblici e aree agricole urbane.
- I micro-elementi, come indica il nome stesso, sono invece tutte quelle strutture meno imponenti, ma ugualmente significative, come tetti verdi, pareti vegetali, aiuole permeabili e i singoli alberi piantati lungo le strade.
Puntare sulle infrastrutture verdi significa dare origine a una rete interconnessa, che permetta alla natura di svolgere le sue funzioni essenziali e renda le città più vivibili e protette dai cambiamenti climatici.
I servizi ecosistemici: quando la natura lavora per la città
La chiave di volta per comprendere il valore economico delle infrastrutture verdi risiede nei servizi ecosistemici. Così chiamiamo tutti quei benefici che gli esseri umani traggono direttamente dagli ecosistemi. Generalmente, li classifichiamo in quattro tipologie principali di servizi:
- servizi di regolazione: modificano positivamente le condizioni ambientali. Consideriamo, per esempio, la regolazione del clima (assorbimento di anidride carbonica e riduzione delle temperature urbane); la filtrazione dell’aria (cattura del particolato e degli inquinanti gassosi) e la regolazione delle acque (assorbimento delle piogge).
- servizi di approvvigionamento: prodotti che otteniamo dalla natura. Esempi: cibo (orti urbani); acqua potabile pulita (filtrazione naturale da parte del suolo); legno o altri materiali.
- servizi culturali: benefici non tangibili che migliorano la vita umana. Ad esempio spazi per il benessere fisico e mentale; opportunità ricreative e turismo ecologico.
- servizi di supporto: essenziali alla produzione di tutti gli altri servizi. È il caso della biodiversità, della formazione del suolo e del ciclo dei nutrienti.
Ogni qual volta un albero maturo assorbe anidride carbonica, sta fornendo gratuitamente un servizio di regolazione che altrimenti richiederebbe costosi interventi tecnologici di mitigazione. L’economia ambientale si concentra proprio sul dare un prezzo a questo lavoro gratuito dall’enorme valore.
Il calcolo del ROI: quattro benefici economici diretti delle infrastrutture verdi
La quantificazione economica del valore del verde urbano trasforma i benefici ecologici in voci di bilancio, dimostrando che la manutenzione e l’espansione delle infrastrutture verdi generano un ritorno sull’investimento superiore a quello di numerose altre le quali sono, in realtà, meno redditizie di quanto sembrino.
1. Risparmio sulla gestione delle acque piovane
L’impermeabilizzazione del suolo, dunque l’eccessiva copertura con asfalto e cemento, è la principale causa degli allagamenti urbani. Con l’intensificarsi degli eventi meteo estremi, l’infrastruttura verde agisce da spugna naturale. Le foglie e le chiome degli alberi intercettano l’acqua prima che tocchi il suolo, rallentandone il deflusso e facilitandone l’evaporazione. Le superfici permeabili, non sigillate da cemento, e le radici degli alberi, permettono all’acqua di infiltrarsi nel terreno, ricaricando le falde acquifere invece di sovraccaricare la rete fognaria.
Un meccanismo di questo tipo riduce i costi di pompaggio e trattamento delle acque reflue. Soprattutto, evita i costi esorbitanti legati agli allagamenti, come danni alle proprietà, interruzioni dei servizi e interventi di emergenza. Secondo Utilitalia, l’associazione che riunisce le aziende dei servizi pubblici, ogni metro cubo di acqua piovana non trattata costa alla collettività tra 1,5 e 2,5€. Moltiplicando questo costo per i milioni di metri cubi che una rete verde estesa riesce a intercettare, si ottengono risparmi nell’ordine di milioni di euro, perlomeno nei grandi comuni.
2. Risparmio energetico per gli edifici
Le isole di carbone urbane, create dall’assorbimento e rilascio di calore portati avanti dall’azione congiunta di cemento e asfalto, aumentano drammaticamente le temperature urbane in estate. Gli alberi e la vegetazione combattono il fenomeno attraverso la loro naturale azione di ombreggiamento, per la quale le chiome intercettano la radiazione solare prima che questa colpisca pareti e tetti degli edifici, e l’evapotraspirazione. Quando le piante rilasciano vapore acqueo nell’atmosfera attraverso le foglie, consumando calore latente, raffreddano l’aria circostante. Pensiamo a un gigantesco condizionatore naturale: l’evapotraspirazione, nella sua azione, lo ricorda da vicino.

3. Aumento del valore immobiliare
Esiste una correlazione tra qualità e quantità di spazi verdi e valore degli immobili limitrofi. La vicinanza a parchi ben curati, piazze alberate o percorsi pedonali verdi è giustamente vista come un premium di qualità della vita. Le proprietà che si affacciano o sono vicine ad aree verdi vedono generalmente un aumento di valore rispetto a quelle collocate in aree comparabili, ma prive di verde. Questo si traduce in un maggiore gettito fiscale per le amministrazioni comunali, derivante da imposte come l’IMU. Ciò trasforma il verde da costo a fonte di entrata indiretta.
4. Risparmio sulla spesa sanitaria pubblica
Il valore di un albero non si misura solo in litri d’acqua o metri quadrati. Bensì anche in anni di vita e salute. Le piante filtrano gli inquinanti e assorbono gas nocivi, riducendo sensibilmente l’incidenza di malattie respiratorie e/o cardiovascolari. In aggiunta, incentivano l’attività fisica e contrastano l’obesità, oltre a tutte le malattie a essa correlate. Se poi ciò non bastasse, migliorano anche la concentrazione, riducono i tassi di ansia o depressione e abbassano i livelli di cortisolo, liberandoci dallo stress
Ogni caso di malattia o ricovero evitato grazie a un ambiente più salubre si traduce in un risparmio diretto per il sistema sanitario pubblico. Questo aspetto è piuttosto difficile da quantificare ma si tratta di una ulteriore sottolineatura di quanto l’impatto preventivo del verde abbia un valore economico strategico sul lungo termine.
La busta paga di un albero: come monetizziamo i servizi delle infrastrutture verdi
| SERVIZIO ECOSISTEMICO FORNITO | QUANTITÀ ANNUA STIMATA | VALORE ECONOMICO (IN €/ANNO) E METODOLOGIA DI CALCOLO | FONTE DEL DATO | 
| INTERCETTAZIONE ACQUA PIOVANA | circa 15.000 litri | 75 €, calcolati sul costo evitato di trattamento delle acque reflue. | US Forest Service e Utilitalia | 
| RIMOZIONE INQUINANTI | circa 1.8 kg tra PM10, ozono e biossido di azoto | 120 €, calcolati sul costo sociale evitato dei danni alla salute. | The Nature Conservancy e Agenzia Europea dell’Ambiente | 
| RISPARMIO ENERGETICO E RAFFRESCAMENTO | Riduzione costo dell’aria condizionata per gli edifici adiacenti | 150 €, calcolati sul risparmio medio in bolletta per l’ombreggiamento estivo in grandi centri. | Dati calcolati da ENEA e dal Politecnico di Milano | 
| STOCCAGGIO CARBONIO | circa 30 kg di anidride carbonica sequestrata | intorno agli 8 €, calcolati sul valore medio dei crediti di carbonio nel volatile mercato europeo ETS. | Panel Internazionale sul Cambiamento Climatico (IPCC) ed EU ETS, il sistema di scambio di quote di emissione di gas serra della UE | 
| AUMENTO VALORE IMMOBILIARE | Piccola frazione dell’aumento di valore della proprietà | 250 €, calcolati come quota annua dell’aumento di valore di un immobile adiacente. | Stime e studi di settore immobiliare portati avanti nelle principali città italiane | 
| VALORE ANNUO TOTALE STIMATO | più o meno 603 € | 
I dati in tabella sono suscettibili di variazione e, in alcuni casi, approssimativi. Lo specchietto è comunque già sufficiente a darci un’idea di come si monetizzino i sistemi ecosistemici e a quale risparmio potrebbero condurre.
Il software i-Tree, come dare un prezzo al verde
Trasformare concetti decisamente astratti, come i servizi ecosistemici, in dati economici concreti, è essenziale per giustificare gli investimenti. La tecnologia può darci una grande mano. i-Tree è una suite di software open source, di livello internazionale, sviluppata dallo US Forest Service, in collaborazione con altre varie organizzazioni. Questo potente strumento permette di quantificare i benefici e il valore economico del patrimonio arboreo urbano.
L’adozione di simili tools può cambiare il modo in cui le città gestiscono il loro patrimonio naturale. Trasformando un concetto astratto, come la salute dell’ambiente, in un report economico dettagliato e spendibile, i comuni possono compiere numerose operazioni:
- giustificare la spesa: è possibile dimostrare che i costi di impianto e manutenzione di un albero siano ben inferiori ai benefici economici che genererà, nell’interezza del suo ciclo di vita;
- pianificare per il futuro: identificare le aree della città dove il verde avrà il massimo impatto economico è piuttosto importante per scegliere come muoversi;
- mitigare i rischi: calcolare il valore economico perso, quando un albero viene abbattuto, e stabilire criteri di compensazione più equi e rigorosi può aprire un circolo virtuoso, oltre che stimolare alla piantumazione.
 
			




