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Energia geotermica in casa: costi e vantaggi

energia geotermica in casa: vapori dal sottosuolo
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Quella geotermica è una forma di energia pulita e rinnovabile. Queste due caratteristiche la rendono un cavallo vincente nella gara verso la transizione energetica. Adatta anche a impianti di riscaldamento di piccole dimensioni, sfruttare l’energia geotermica in casa è una concreta possibilità. Essa può occuparsi di aumentare la temperatura interna, raffrescare oppure produrre acqua calda sanitaria. Il potenziale di questa forma di energia è clamoroso, dal momento che si tratta di una sorgente sempre disponibile e costante nel tempo. Esattamente come avviene per le altre fonti, anche questa presenta vantaggi e svantaggi. Dal punto di vista quantitativo, i primi sono superiori ai secondi.

Rinnovabile e replicabile

L’energia geotermica deriva dal calore naturalmente presente nel terreno. Si tratta dunque di una fonte di energia ampiamente disponibile e costantemente rinnovabile. L’Italia potrebbe farne un uso massiccio, dal momento che dispone di un’elevata disponibilità di calore serpeggiante nel sottosuolo. Ciononostante, il nostro Paese – e anche tutti gli altri – la sfrutta in maniera ancora largamente insufficiente.

Nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e di una riduzione sempre più considerevole dell’impatto ambientale, l’impiego di energia geotermica in casa, e anche in infrastrutture non private, è da tenere sempre più in considerazione. Ciò vale naturalmente per il settore dell’edilizia, cui è dedicato questo focus, ma anche per molti altri. In fin dei conti, se quello di favorire la decarbonizzazione è davvero un obiettivo e non soltanto una chiacchiera, incentivare la diffusione di soluzioni impiantistiche alternative è davvero essenziale.

Pensiamo a quanti e quali vantaggi, in termini di resa, efficienza e competitività, potrebbe darci l’inserimento di impianti a energia geotermica in casa. Nell’oceano di opinioni e teorie relative alla transizione, è necessario chiarire che lo sforzo economico e di impegno necessario per riconvertire il sistema di procacciamento energetico sarebbe velocemente ammortizzato, una volta che l’intera catena fosse resa più sostenibile.

Energia geotermica in casa: un alto geyser
L’energia geotermica si sprigiona dal calore contenuto nel sottosuolo

Cenni storici

La storia della geotermia è piuttosto lunga. L’etimologia è greca e deriva dal termine ellenico per descrivere il calore della terra. Il suo significato non è soltanto applicabile al campo energetico, esiste infatti anche un’omonima branca della scienza che si occupa di studiare il calore contenuto nel sottosuolo e le modalità del suo trasferimento. La disciplina parte dall’osservazione del fenomeno in natura, concentrandosi sulle zone dove la quantità di calore sotterraneo è maggiore (facilmente individuabili perché segnalate da vulcani, geyser o bacini idrici riscaldati), per poi sviluppare modalità di trasferimento in superficie grazie allo sfruttamento di vettori fluidi.

Fin dalla preistoria l’essere umano ha approfittato della presenza di energia geotermica. I bagni termali e le aree dove si possono godere dei benefici del vapore si devono proprio a essa. Lo sfruttamento energetico è però cominciato soltanto nel 1892, quando in Toscana si ridestinarono i vapori emersi al termine di una serie di perforazioni alla fornitura energetica per un complesso industriale poco distante. Il primo impianto per la conversione di energia geotermica in elettrica fu realizzato sempre nella stessa regione, a Lardarello. Erano i primi del ‘900 e, da quella volta, la tecnologia ha fatto passi da gigante. Oggi siamo in grado di estrarre calore attraverso tecniche ultra-innovative, come fa, ad esempio, l’azienda Fervo.

Energia geotermica in casa: le pompe di calore

Una pompa di calore che sfrutti l’energia geotermica in casa si baserà su quanto contenuto nel suolo. Il terreno stesso sarà la fonte energetica esterna dell’impianto. Se le temperature sotterranee sono piuttosto variabili, nei primi metri, una volta raggiunta una profondità adeguata divengono costanti e si attestano intorno ai 12 gradi. Esse rimangono invariate, indipendentemente dalla stagione e dal meteo. Ciò significa che è possibile sfruttare questo calore con costanza. All’interno dell’impianto domestico, un sistema di tubature ad hoc fa scorrere il fluido riscaldato geotermicamente verso la pompa di calore, l’elemento che genererà acqua calda o riscalderà i radiatori.

Quando tutto il calore sarà stato rilasciato, il liquido raffreddato sarà nuovamente spedito sottoterra, dove tornerà a scaldarsi per poi ricominciare il ciclo.

Un impianto di questo tipo può essere collocato ovunque. È consigliabile realizzarlo durante la costruzione, per semplicità, ma non fa alcuna differenza se ci si trovi in un complesso residenziale o uno di pubblica utilità. Relativamente alla tipologia del terreno, pressoché ogni chilometro quadrato del suolo della nostra penisola è funzionale all’installazione di un sistema a energia geotermica.

Costi di una pompa di calore a energia geotermica in casa

I costi di un impianto geotermico sono rilevanti. Quel che fa lievitare l’esborso è la realizzazione degli scavi e la posa delle sonde. Un impianto a energia geotermica in casa può costare anche 25mila euro per una proprietà di circa 100 metri quadrati. A seconda della superficie da riscaldare e della potenza necessaria, i prezzi non faranno altro che salire. Sul totale non incidono soltanto i lavori di per sé, bensì anche le autorizzazioni preliminari.

D’altra parte, occorre considerare che il costo si ammortizza nel corso degli anni di utilizzo e che sono disponibili numerosi incentivi per chi decida di installare una pompa di calore geotermica.

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Mattia Mezzetti

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