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A Carrara un eco-murales multimediale e multiartistico

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È stato inaugurato a Carrara Impollinèmesi, un eco-murales realizzato con una speciale vernice in grado di assorbire gli inquinanti presenti nell’aria, con degli elementi musicali e scultorei. Un’opera di sensibilizzazione sull’importanza di tutelare biodiversità ed ecosistemi.

Lungo la Scalinata Monterosso di Carrara, su un palazzo a due piani c’è un murales speciale, unico nel suo genere: il primo eco-murales multimediale d’Italia. Si intitola Impollinèmesi ed è stato realizzato dallo street artist Zed1, dal sound designer Alessio Mosti e dalla scultrice Silvia Scaringella. Il muro è giallo, proprio come il miele, e la saracinesca sulla facciata del palazzo è diventata un alveare arancione, sorvolato da un Cupido con arco e faretra, le cui frecce hanno colpito tanti grandi fiori bianchi dai volti umani, che si guardano innamorati, in mezzo all’erba verde, nella parte bassa del muro. Due grandi vespe grigie incombono minacciose e tante piccole sculture di api bianche sono posate sulle pareti. Ma si può anche ascoltare il suono delle api, trasformato in vera e propria colonna sonora dell’opera, grazie ai QR code presenti sul muro.

L’obiettivo dell’eco-murales è sensibilizzare sull’importanza della biodiversità

L’opera, inaugurata il 14 ottobre, è un omaggio all’importanza delle api e della loro funzione nell’ecosistema; racconta del loro equilibrio fortemente alterato, oltre che dall’inquinamento, dalla presenza della vespa vellutina, giunta in Italia per vie commerciali, che mette a rischio la produzione di miele. L’intento degli artisti è ben preciso: sensibilizzare tutti sull’obiettivo 15 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, cioè sull’importanza della biodiversità e la necessità di fermarne la perdita, di arrestare e invertire il degrado dei suoli, proteggere e ripristinare l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri. Il progetto è nato dall’associazione di promozione sociale A.p.s. Oltre, con la collaborazione della no profit Yourban2030 e dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, il sostegno della Fondazione Marmo, la consulenza scientifica dell’apicoltrice Martina Bigi e con il patrocinio del Comune di Carrara.

Impollinèmesi rappresenta l’incontro tra arte, ambiente e tecnologia

Impollinèmesi è realizzata con le eco-pitture Airlite, una tecnologia brevettata in grado di eliminare l’inquinamento atmosferico: ogni giorno purificherà l’aria dall’inquinamento prodotto da oltre 31 auto Euro 6, assorbendo 6,8 kg di CO2 nel primo mese di applicazione. Ma non è solo un lavoro a più mani e più tecniche, che unisce la componente sonora a quella scultorea: rappresenta anche un incontro tra arte, ambiente e tecnologia. A firmare l’opera sono tre artisti con provenienze differenti e mondi di riferimento distanti. Zed1 è già autore del monumentale ecomurales Unlockthechange, realizzato a Napoli per i trent’anni della messa al bando dell’amianto. “Impollinèmesi – spiega l’artista – racconta l’amore visto attraverso gli occhi delle piante. Un cupido fa innamorare i fiori, trafiggendoli con delle frecce su cui a loro volta si posano le api. Cupido, però, non è una divinità, bensì l’umanità stessa, le nuove generazioni, nelle cui mani è il destino delle api e che può ancora decidere di arginare con un suo intervento consapevole lo spopolamento di questa specie preziosa per l’intero ecosistema”. Il sound artist Alessio Mosti racconta invece in che modo ha lavorato a una composizione completamente inedita, basata su un paesaggio sonoro frutto di campioni collezionati direttamente in apiario con la collaborazione dell’apicoltrice Martina Bigi, raccolti con tecniche sperimentali di field-recording. “Attraverso l’ausilio di sintetizzatori modulari e macchine dedicate alla produzione di musica elettronica – spiega Mosti – ho rielaborato il materiale sonoro fino ad introdurre delle parti propriamente armoniche e ritmiche. Ne è nata una composizione in tre movimenti: un primo che racconta la funziona dell’ape come veicolo dell’impollinazione, dell’amore; nel secondo movimento l’equilibrio dello sciame viene sconvolto da un elemento alieno all’ecosistema, la vespa vellutina. La conclusione vede in questo caso la vittoria della colonia sulle minacce esterne, riflettendo globalmente su quanto l’ape sia un elemento necessario persino alla nostra stessa esistenza su questo pianeta”. Le sculture delle api sono realizzate da Silvia Scaringella. “Così come l’ecosistema è una sinergia fatta di equilibri e mutuo soccorso – racconta la scultrice – anche per Impollinèmesi si è lavorato in sinergia unendo tre arti per un messaggio comune. Il mio intervento scultoreo rende la superficie murale plastica e chiaroscurale, dando maggiore suggestione, giocando a materializzare la pittura. Rievocando le facciate decorative ornamentali del passato: le api sono spesso usate a ornamento nelle architetture romane, simbolo di un’identità urbana fatta di comunità conviventi”.

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