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Il “frastuono” sottomarino: 5 modi in cui l’inquinamento acustico sta rendendo ciechi e sordi i giganti del mare

Tartaruga che nuota in un oceano inquinato e sconvolto dal frasuono sottomarino
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Scopri come l’inquinamento acustico sottomarino trasforma la vita dei giganti del mare in una lotta per sopravvivere.

L’inquinamento acustico è una minaccia invisibile ma devastante per la vita marina. Il crescente shipping e rumore sottomarino, prodotto dal traffico commerciale e di trasporto navale, si propaga per centinaia di chilometri, disturbando la navigazione e la comunicazione dei cetacei. L’impatto del rumore sui cetacei è ormai scientificamente documentato: disorientamento, stress cronico e riduzione del successo riproduttivo sono effetti frequenti. Sonar e balene sono una pessima combinazione: i sonar infatti aumentano il rischio di spiaggiamenti e collisioni, immergendo questi giganti del mare in una vera e propria nebbia acustica. Nell’acqua, il suono viaggia cinque volte più velocemente che in aria, amplificando ulteriormente questi effetti. Ma scopriamone di più sul “frastuono” sottomarino, le principali fonti e le possibili soluzioni.

Un oceano di rumore: le 5 fonti principali del frastuono sottomarino

frastuono sottomarino e danni ai cetacei. Una balena che nuova

La bioacustica marina mostra come i rumori prodotti dall’uomo interferiscano profondamente con i comportamenti naturali di balene, delfini e altre specie marine. Esploriamo le cinque principali fonti di frastuono sottomarino e i loro effetti sugli ecosistemi marini.

Il Traffico Navale: il “ronzio” di fondo che non si spegne mai

Il traffico navale produce un rumore sottomarino costante a bassa frequenza generato dai motori e dalle eliche delle grandi navi. L’ impatto del traffico navale è particolarmente rilevante nei corridoi commerciali più frequentati, dove shipping e rumore sottomarino possono coprire interi bacini oceanici per centinaia di chilometri. Come spiega l’IFAW, I cetacei si trovano immersi in un rumore continuo che interferisce con la comunicazione, la caccia e la navigazione, aumentando lo stress e il rischio di incidenti.

2. Le Prospezioni Sismiche (Air Guns): bombe sonore per cercare petrolio

Le prospezioni petrolifere Air Gun utilizzano potenti getti d’aria compressa ogni 10-15 secondi, operando 24 ore su 24 per mappare i fondali marini. Come spiega anche Ocean Care, il suono generato da un singolo air gun può raggiungere i 259 decibel, provocando danni immediati all’udito e stress cronico agli animali marini nelle vicinanze. Cetacei e pesci si disorientano, modificano le rotte migratorie e, nei casi più gravi, possono morire per esposizione acuta.

3. I Sonar Militari: urla ad alta intensità che disorientano

L’uso di sonar militari a media frequenza è direttamente collegato a spiaggiamenti di massa di alcune specie di cetacei, come lo zifio. I potenti impulsi disturbano il biosonar, il suono che usano per orientarsi, causando panico, disorientamento e, in alcuni casi, danni fisici all’udito. Questi episodi confermano l’effetto devastante di tecnologie ad alta intensità sonora sugli animali marini.

4. I Cantieri Offshore: la costruzione di parchi eolici e piattaforme

Le attività di costruzione offshore, come l’infissione dei pali per parchi eolici o piattaforme petrolifere, generano un rumore impulsivo e violento. Questo tipo di frastuono sottomarino altera i comportamenti di balene, delfini e pesci, costringendoli a spostarsi lontano dalle zone di alimentazione o riproduzione. L’uso di tecnologie come le bubble curtains può mitigare l’impatto, ma la pressione economica del settore continua a produrre effetti significativi.

5. Il Traffico da Diporto: il rumore costiero

Il rumore generato da piccole imbarcazioni, yacht e moto d’acqua nelle aree costiere, dove molte specie si riproducono, può sembrare meno pericoloso, ma ha effetti concentrati e persistenti. L’esposizione continua interferisce con la comunicazione dei giovani cetacei e può compromettere la sopravvivenza dei neonati, alterando comportamenti vitali come l’alimentazione e la socializzazione.

Cosa significa per una balena vivere in un “concerto metal” senza sosta

Per i cetacei, come balene e delfini, che utilizzano il biosonar per orientarsi, cacciare e comunicare, vivere in oceani saturi di rumore prodotto dall’uomo è come essere immersi in una nebbia acustica accecante. Il rumore costante proveniente da navi, sonar militari, cantieri offshore e air gun non solo confonde e disorienta gli animali, ma ha effetti scientificamente documentati sulla loro salute e sulla loro capacità di sopravvivere. Si evidenziano infatti danni fisici all’udito, stress cronico che riduce il successo riproduttivo e disorientamento, fattori strettamente legati alle cause dello spiaggiamento dei cetacei, come stiamo per vedere.

Bioacustica 101: perché per i cetacei “sentire” è come “vedere” per noi

Le balene e i delfini non vedono bene in acque torbide o a grandi profondità: per loro, sentire è fondamentale quanto per noi vedere. Il biosonar o ecolocalizzazione permette loro di “vedere” l’ambiente circostante attraverso gli echi dei suoni che emettono. Grazie a questo sistema, possono localizzare prede, evitare ostacoli e interagire socialmente con altri membri del gruppo. L’inquinamento acustico interferisce con questo processo, rendendo difficile orientarsi, trovare cibo e comunicare efficacemente.

L’effetto mascheramento: quando non riesci più a sentire i tuoi simili

Il rumore di fondo a bassa frequenza prodotto dal traffico navale e dalle attività industriali riduce drasticamente lo “spazio acustico” disponibile per le grandi balene. A causa di questo fenomeno, noto come effetto mascheramento, i segnali vocali naturali degli animali vengono sommersi e non raggiungono più i destinatari, compromettendo la coordinazione sociale, la riproduzione e persino la sicurezza durante gli spostamenti.

I danni fisici e psicologici documentati

L’esposizione continua a livelli elevati di rumore sottomarino può causare danni all’udito, sia temporanei (TTS, Temporary Threshold Shift) sia permanenti (PTS, Permanent Threshold Shift), oltre a lesioni interne in casi di impulsi estremamente intensi, come quelli generati dagli air gun o dai sonar militari. Gli animali sottoposti a stress cronico mostrano livelli elevati di cortisolo, abbandonano habitat cruciali per la riproduzione o l’alimentazione e diventano più vulnerabili a collisioni e predatori. Questi effetti contribuiscono in maniera significativa alle cause dello spiaggiamento dei cetacei, confermando il legame tra rumore antropico e crisi della fauna marina.

La sfida del silenzio: soluzioni tecnologiche e normative

Contrastare l’inquinamento acustico marino richiede un approccio combinato, che integri soluzioni tecnologiche innovative e misure normative mirate. Tra le strategie più efficaci figurano le eliche silenziose, le barriere di bolle (bubble curtains) e l’istituzione di aree marine silenziose, zone protette dove il traffico navale e le attività industriali vengono limitati o regolamentati. Queste misure non solo riducono il rumore percepito dai cetacei, ma permettono anche di preservare habitat cruciali per la riproduzione e la crescita dei giovani animali.

La tabella seguente illustra le principali fonti di rumore, i problemi specifici che generano e le soluzioni proposte, con una valutazione della loro efficacia:

Fonte del RumoreProblema SpecificoSoluzione PropostaEfficacia
Traffico NavaleRumore a bassa frequenza costanteRallentamento della velocità delle navi e progettazione di eliche “anti-cavitazione”.Estremamente elevata: una riduzione del 10% della velocità può abbattere il rumore sottomarino fino al 40%.
Air Guns SismiciImpulsi sonori ad altissima intensitàMarine Vibroseis: tecnologia alternativa che utilizza vibrazioni a bassa intensità al posto delle esplosioni.Molto promettente, riduce drasticamente l’impatto acuto.
Sonar MilitariInterferenza con il biosonar dei cetaceiDivieto di esercitazioni in Aree Marine Biologicamente Sensibili (BIAS).Fondamentale per prevenire gli spiaggiamenti di massa.
Cantieri OffshoreRumore impulsivo e violentoBubble Curtain (Barriere di bolle): sistema che rilascia bolle d’aria attorno al palo durante l’infissione per attutire il suono.Molto efficace, può ridurre il rumore percepito fino al 90%.
Traffico da DiportoRumore ad alta frequenza vicino alla costaIstituzione di Aree Marine Silenziose e limiti di velocità sotto costa.Cruciale per proteggere le aree di riproduzione e nursery.

Il Santuario Pelagos: un gigante di biodiversità minacciato dal rumore

Il Santuario Pelagos è una vasta area marina protetta di 87.500 km², che si estende tra Italia, Francia e Principato di Monaco, istituita per salvaguardare gli otto mammiferi marini che la frequentano regolarmente, tra cui balene, delfini e capodogli. Questo tratto di mare è considerato un vero e proprio hotspot di biodiversità, ma ogni anno è attraversato da migliaia di navi commerciali e traghetti, e questo lo rende uno dei tratti più rumorosi al mondo. Il continuo shipping e rumore sottomarino minaccia la comunicazione, la caccia e la navigazione dei cetacei, aumentando lo stress e il rischio di spiaggiamenti.

Numerose ONG e organizzazioni scientifiche sollecitano l’adozione di misure urgenti, come limiti di velocità per le navi e l’istituzione di corridoi marini più silenziosi, al fine di proteggere l’integrità acustica di questo santuario e garantire la sopravvivenza delle specie che lo popolano.

Lo sapevi? Alcune balene megattere sono state osservate modificare le loro canzoni per farsi sentire sopra il frastuono del traffico navale. Studi condotti nel Santuario Pelagos e in altre aree del Mediterraneo mostrano che questi cetacei aumentano il volume e la frequenza delle loro vocalizzazioni quando attraversano rotte marittime molto trafficate, un fenomeno noto come “compensazione vocale”.

In sintesi

Ridurre il rumore significa restituire ai giganti del mare la possibilità di vivere, comunicare e riprodursi in un ambiente più sicuro e naturale.

Video: Underwater noise – the overlooked catastrophe

Nel video Ocean Care spiega come spiaggiamenti di balene, banchi di pesci che collassano, tartarughe marine in fuga siano causati dal rumore estremo sta danneggiando la vita marina. Le cause principali sono i test di sonar militari, la ricerca di petrolio e gas e le eliche dei grandi mercantili.

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Rosaria De Benedictis

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