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Il 61% dei suoli europei è in cattive condizioni

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Impermeabilità, inquinamento, perdita di biodiversità, erosione, impoverimento, salinizzazione. Sono alcuni degli indicatori utilizzati dal Joint Research Centre europeo per mappare lo stato di salute dei suoli europei. Che versano in cattive condizioni per più della metà della superficie considerata. 

Più della metà dei suoli europei, per la precisione il 61%, versa in cattive condizioni. Il Joint Research Centre (JRC), servizio della Commissione europea per la scienza e la conoscenza, ha realizzato una mappa sullo stato di salute dei suoli europei puntuale, con una precisione di 500 metri quadrati. Per ogni luogo in Europa, la mappa dà indicazioni relative a 15 parametri e una valutazione sintetica dello stato di salute del suolo, rappresenta quindi lo strumento di conoscenza del suolo più dettagliato attualmente disponibile per decisori pubblici, ricercatori e privati cittadini. E tuttavia la mappa è ancora in costruzione: molte delle caselle predisposte dai ricercatori sono ancora da riempire, a causa dell’attenzione non sempre adeguata rivolta alla risorsa suolo. 

Degrado del suolo in Europa: estensione e cause 

Nel contesto dell’Osservatorio del suolo dell’Unione europea, il Joint Research Centre ha pubblicato il Soil Health Dashboard, una sorta di cruscotto che evidenzia l’ubicazione e stima l’estensione dei suoli malsani in Europa, nonché i processi di degrado che ne sono alla base. Il cruscotto prende le mosse da una serie di dati armonizzati (fonti principali: JRC, Centro europeo di dati sul suolo, Agenzia europea dell’ambiente) e da una metodologia innovativa. Dati e metodologia che appunto bocciano il 61% dei suoli dell’Unione europea come non sani. Un valore probabilmente sottostimato, data la riconosciuta mancanza di dati. Le tipologie di degrado del suolo più diffuse sembrano essere: 

La dashboard evidenzia comunque che la maggior parte dei suoli compromessi è in realtà soggetta a più di un tipo di degrado. Per ogni area, il cruscotto mostra 15 indicatori che afferiscono a nove temi: erosione, inquinamento, nutrienti, perdita di carbonio organico, perdita di biodiversità del suolo, compattazione, salinizzazione, perdita di suolo organico e impermeabilizzazione. Ed è la prima volta che un unico strumento raggruppa e mostra in maniera intuitiva e user friendly questi dati. Altra novità è la definizione di valori soglia per determinare quando i suoli possono essere considerati sani oppure no. Le soglie sono state fissate per ogni processo di degrado del suolo sulla base di una combinazione di stime scientifiche e di limiti critici stabiliti dal Joint Research Centre. “Rappresentano – spiega la Commissione europea in una nota – una stima del punto oltre il quale la maggior parte dei suoli può ragionevolmente essere considerata vulnerabile a un determinato processo”.

Salute del suolo europeo: come è costruita la mappa 

Ogni pixel nella mappa realizzata dal Joint Research Centre rappresenta una superficie di 500 metri quadri, per la quale vengono indicati i processi di degrado. Oltre ai dati puntali per gli indicatori, la mappa presenta dei colori. Il grigio indica che il suolo è impermeabilizzato. Per suoli non impermeabilizzati abbiamo un intervallo colorato (da 0 a 9): il colore verde (0) indica che nessuno degli indicatori di degrado del suolo disponibili nella specifica area supera le soglie stabilite; il rosa pallido (1) che uno degli indicatori di degrado supera la soglia, e così via fino al bordeaux (9) dove almeno 9 indicatori sono oltre il limite. La mappa sarà aggiornata quando saranno disponibili nuovi dati scientifici.

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