Dall’indagine di Barometro 2022 emerge che gli italiani hanno sviluppato grande sensibilità sui temi dell’inquinamento e del cambiamento climatico: il 62% pensa che non se ne parli abbastanza e il 60% è pronto ad accettare i cambiamenti necessari per affrontare la transizione ecologica.
La grande maggioranza degli italiani, circa l’87%, si sente particolarmente esposta ai rischi climatici e ambientali: una percentuale che fa posizionare il nostro Paese sul gradino più alto del podio, davanti a Cina, India, Indonesia e America Latina, con numeri che si discostano in modo rilevante da quelli osservati nel resto del Vecchio continente. Sebbene la popolazione italiana si sia sentita per lungo tempo al riparo dai rischi ambientali grazie agli effetti dello sviluppo economico, meno esposta alle conseguenze del cambiamento climatico e dell’inquinamento, oggi sembra aver sviluppato una grande consapevolezza dell’impatto concreto del cambiamento climatico in corso. Nello specifico, l’86% degli italiani ritiene che la causa dei fenomeni climatici avversi sia riconducibile all’attività umana.
Il 62% degli italiani ritiene che non si parli abbastanza di inquinamento e cambiamento climatico
Il sentiment dei cittadini sui rischi ambientali è rilevato da Barometro 2022, l’indagine condotta a livello globale dal gruppo Veolia, leader mondiale nei servizi ambientali, e la società di ricerca e consulenza Elabe, per individuare criticità e leve di azione che permettano di accelerare la transizione ecologica. L’indagine ha riguardato un campione che rappresenta più della metà della popolazione mondiale ed evidenzia come, nonostante gli effetti dei cambiamenti climatici non siano più in discussione, il percorso da intraprendere sia ancora complesso e difficile da immaginare. La maggioranza degli intervistati si dice pronto a intraprendere un nuovo cammino, ma solo a certe condizioni. In linea con la tendenza riscontrata a livello mondiale, in Italia il 70% della popolazione è certo che i costi delle conseguenze dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento siano maggiori degli investimenti necessari per la trasformazione ecologica; il 60% è pronto ad accettare tutti i cambiamenti economici, culturali e sociali che le soluzioni ecologiche richiederanno, a condizione che non vi siano rischi per la salute, che vi sia un’equa distribuzione degli sforzi e che venga comprovata l’utilità della soluzione. Il nostro Paese su queste tematiche risulta particolarmente sensibile: il 62% degli italiani ritiene che non si parli a sufficienza delle soluzioni per mitigare l’inquinamento e il cambiamento climatico. Una percentuale che a livello globale tocca il 56%. Tra le principali soluzioni, ci sono i sistemi di monitoraggio smart per ottimizzare i consumi energetici, la cattura di CO2 emessa dagli impianti industriali oppure l’utilizzo di rifiuti organici per produrre fertilizzanti.
L’indagine è stata condotta in 25 Paesi
L’indagine è stata condotta in 25 Paesi nei 5 continenti, intervistando più di 25mila persone (circa 1.000 per Paese). I Paesi sono stati scelti per il loro peso demografico, l’impatto in termini di emissioni climalteranti, i differenti approcci nelle politiche ecologiche e culturali. Nel complesso, questi Paesi rappresentano quasi il 60% della popolazione mondiale e il 68% delle emissioni globali di gas serra. Il sondaggio è stato condotto online dal 24 agosto al 26 settembre 2022. Per ciascuno dei 25 Paesi è stato selezionato un campione rappresentativo di residenti a partire dai 18 anni di età. L’indagine verrà condotta ogni 18 mesi. “Cambiamento climatico, inquinamento, scarsità delle risorse a disposizione, sono tutti temi che oggi più che mai meritano di essere affrontati con serietà e urgenza, e gli italiani lo hanno capito – ha commentato Emanuela Trentin, Ceo di Siram Veolia – Ora è necessario mettere a terra politiche e iniziative in grado di contribuire fattivamente al raggiungimento degli obiettivi della trasformazione ecologica”.