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L’ex Manifattura Tabacchi di Firenze fa scuola in Europa

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Decine di beni in attesa di riqualificazione rimangono inutilizzati prima della conclusione del percorso. La Manifattura Tabacchi di Firenze è uno degli otto casi scuola del progetto europeo T-Factor grazie ad un innovativo modello di utilizzo temporaneo.

Quello della rigenerazione urbana è ormai uno dei temi fondamentali per il futuro delle nostre città, non solo in Italia. Esistono migliaia di spazi e edifici abbandonati, al centro di programmi di riqualificazione che durano anni, se non decenni. A Firenze Manifattura Tabacchi, ex stabilimento industriale alle porte del parco delle Cascine, con 16 edifici costruiti negli anni ’30 su 110mila mq di superficie, è un caso emblematico. Dal 2018 infatti – lo stabilimento è chiuso nel 2001 – grazie ad un intenso programma di attività temporanee, la Manifattura Tabacchi rappresenta una delle eccellenze dell’ambizioso progetto europeo T-Factor, che coinvolge 25 partner in 12 Paesi, con l’obiettivo di sviluppare il ruolo che gli spazi in attesa di riqualificazione possono avere nel cosiddetto ”tempo di attesa”. Un progetto importante, che fa parte del programma Horizon 2020 e coinvolge città, università, imprese e organizzazioni in Europa, Usa e Cina.

Gli otto casi studio di T-Factor

Manifattura a Firenze è uno degli otto casi – e l’unico italiano – che secondo il team del progetto T-Factor fanno scuola in Europa, insieme a King’s Cross a Londra, Friche Belle de Mai a Marsiglia, 22@ a Barcellona, EC1 e Nuovo Centro a Lodz, Dortmunder U e Union Quarter a Dortmund, Industry City a New York e Red Town a Shanghai. Otto casi molto diversi tra loro, ma che ben rappresentano come il tempo di attesa possa essere utilizzato al meglio, per le città e per le comunità che le abitano. Manifattura Tabacchi rappresenta un modello innovativo, per Firenze e più in generale per l’Italia, dove non esiste una cultura consolidata degli usi temporanei e i regolamenti per questi casi sono ancora un’eccezione. L’utilizzo temporaneo invece ”si è rivelato – secondo quanto riportano i ricercatori di T-Factor in un documento di analisi – una pratica nuova e stimolante per la città, nonché per altre autorità locali, come testimoniano l’ampio interesse riscosso e i tentativi di replicare l’approccio anche in altre città italiane”. Il progetto di riqualificazione di Manifattura, avviato nel 2016, si propone entro il 2026 di riconsegnare alla città un quartiere che ha l’ambizione di diventare centro internazionale per la cultura, la formazione, le discipline scientifiche e l’arte contemporanea attraverso la costruzione di aree di condivisione, negozi e uffici, coworking, spazi culturali e di formazione, residenze, uno studentato, un hotel e un asilo, rappresentando uno dei più significativi piani di rigenerazione urbana in Italia.

Utilizzare il tempo di attesa

Nell’attesa di concludere il percorso di riqualificazione, l’uso temporaneo propone Manifattura come centro di sperimentazione volto a promuovere la produzione artistica e scientifica, grazie all’incontro e la collaborazione, all’interno dei suoi luoghi, tra artisti, curatori, scienziati, architetti, attori indipendenti e istituzionali. Dalla sinergia e dal confronto interdisciplinare, nel 2019, è nato NAM – Not A Museum, il programma d’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi, basato sul coinvolgimento della comunità e sull’indagine del rapporto tra arte, natura e scienza. “Anci Toscana – afferma il presidente dell’Associazione Matteo Biffoni – sta investendo le migliori energie nel progetto T-Factor, che abbiamo la responsabilità di coordinare e che ben testimonia come lavorare insieme ad idee innovative nei diversi Paesi possa contribuire a un futuro inclusivo e prospero nelle città. E siamo particolarmente contenti che l’esempio toscano della Manifattura possa essere di modello e ispirazione”.

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Redazione

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