Chiudi
Cerca nel sito:

Approvata la revisione al PNRR chiesta dal Governo, la palla passa al Parlamento

PNRR
Condividi l'articolo

Più di un centinaio le correzione scritte dalla Cabina di Regia voluta dal governo Meloni per adattare il PNRR alle diverse sollecitazioni giunte dalle varie amministrazioni pubbliche locali coinvolte, sia per correggere errori materiali che per definire meglio alcuni target e piani di investimento.

Il 19 maggio 2025 le proposte del Governo di modifica al Piano di ripresa e resilienza sono state approvate dalla “Cabina di regia” appositamente costituita e inviate al Parlamento. L’aggiornamento riguarda “sia casi di modifiche per sopravvenute circostanze oggettive che correzioni formali, nel pieno rispetto del regolamento Ue sul dispositivo di ripresa e resilienza, che consente agli Stati membri di richiedere modifiche del proprio Piano nazionale”.

Il documento riporta 107 correzioni richieste dalle amministrazioni titolari degli interventi, laddove, oltre alla rimodulazione degli investimenti ferroviari per il potenziamento di tratte strategiche, è previsto anche l’incremento degli investimenti per l’implementazione degli impianti di biometano per lo sviluppo dell’economia circolare dei rifiuti, la realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti, gli incentivi per le CER e l’autoconsumo. Altre proposte riguardano anche la missione REPowerEu, il rinnovamento della flotta di veicoli privati e commerciali leggeri con veicoli elettrici e l’utilizzo dell’idrogeno in settori hard to abate, ovvero per il suo impiego nei settori industriali che utilizzano il metano come fonte di energia termica (cemento, cartiere, ceramica, industrie del vetro ecc.).

Le modifiche principali al PNRR

Sono comunque tuttora in corso interlocuzioni con le Amministrazioni titolari e con la Commissione

UE, ai fini della piena attuazione del Piano, anche attraverso un suo aggiustamento complessivo. In particolare, il Ministero dell’Ambiente e per la sicurezza energetica (MASE) propone di spostare 640 milioni di euro dalla misura sull’idrogeno a quella sul biometano (M2C2-1.4) e di ritardare la scadenza del target di 6 mesi. La scelta di modificare la dotazione risponde al ritardo nell’avanzamento della misura. Invece, quella di modificare la deadline è legata all’epidemia di Peste Suina Africana (PSA) nel Nord Italia, che ha rallentato la produzione agricola necessaria per gli impianti.

Nuovi impianti di gestione rifiuti

Più nel dettaglio, in merito alla realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti, la revisione ha riguardato una migliore spiegazione dell’obiettivo (previsto dal target M2C1-16TER) attinente alla riduzione della differenza tra la media delle tre regioni con i risultati migliori e quella delle tre regioni con i risultati peggiori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata.

Nello specifico, sulla base dei dati riportati nel Rapporto Rifiuti Urbani 2020 di ISPRA e relativi all’anno 2019, l’Amministrazione ha proposto di esplicitare quali siano le regioni interessate e contestualmente, come correzione di un mero errore materiale, ha proposto anche un aumento del valore di baseline. In ultimo, al fine di evidenziare la tendenza positiva intrapresa dall’Italia in merito agli obiettivi di raccolta differenziata, è stato inserito il sub-obiettivo relativo all’aumento della media dei tassi di raccolta differenziata rispetto all’anno di riferimento della baseline, con riferimento sia alla media nazionale che a quella delle tre regioni con i risultati migliori.

L’energia da fonti rinnovabili

Sul terreno della promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo le modifiche sono intervenute con “l’obiettivo di aumentare la platea dei beneficiari. Le attuali disposizioni limitano il numero dei potenziali beneficiari alle configurazioni di autoconsumo collettivo e alle comunità energetiche situate in Comuni con meno di 5.000 abitanti. Sulla base del numero di richieste ricevute e ritenute ammissibili, si è ritenuto invece necessario modificare la descrizione dell’Investimento al fine di includere tutti i Comuni con meno di 50.000 abitanti in quanto sede di numerose aziende che consumano energia nelle ore centrali della giornata (mentre le utenze domestiche tendono a consumare al mattino e alla sera)”.

Secondo il documento, il risultato è una migliore efficienza della configurazione, “legata alla diversificazione dei consumi, che si ottiene quando la comunità energetica comprende soggetti che consumano energia in momenti diversi della giornata. Inoltre, i Comuni con meno di 50.000 abitanti hanno le dimensioni e i mezzi per sostenere meglio il processo di creazione di comunità energetiche e configurazioni di autoconsumo”.

La produzione di biometano

Sulla produzione di biometano è stato proposto lo spostamento della scadenza dell’obiettivo (M2C2-4) di almeno 6 mesi e un aumento del costo totale dell’Investimento di 640 milioni rinvenienti da risorse liberate dalla rimodulazione dell’Investimento M2C2 I3.2 – Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate. Sotto quest’ultimi aspetto, la revisione è stata giustificata “a causa di circostanze oggettive che richiedono un generale ripensamento della misura”. Per quanto riguarda, invece, lo spostamento temporale, “esso si rende necessario alla luce dell’epidemia di PSA che interessa le Regioni del Nord Italia (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna)”.

Le infrastrutture di ricarica elettrica

Seguendo le dinamiche del mercato dell’energia elettrica, per il finanziamento dell’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica sono stati rimodulati i target e previsto una riduzione del costing dell’Investimento iniziale. Le risorse così liberate sono state spostate a beneficio del Programma di rinnovo della flotta di veicoli privati e commerciali leggeri con veicoli elettrici. Il nuovo investimento consiste in un “programma di rottamazione delle auto che prevede la cessione di un veicolo termico e la sua sostituzione con un veicolo a zero emissioni di nuova acquisizione. I contributi sono destinati a persone fisiche, residenti nelle aree urbane funzionali e nel rispetto di specifiche soglie di ISEE, per l’acquisto di veicoli privati (categoria M1) a emissioni zero e a microimprese con sede legale in aree urbane funzionali per l’acquisto di veicoli commerciali (categorie N1 e N2) a emissioni zero”.

Il settore agro-voltaico

Rispetto alle misure di sostegno al settore agro-voltaico le modifiche hanno riguardato, intanto, la correzione di un mero errore materiale presente nella descrizione dell’investimento, relativo alla previsione di prestiti e altri accorgimenti tecnici, poi è stata eliminata la disposizione relativa allo “sviluppo di soluzioni innovative per le installazioni a terra e, altresì, viene sostituita la “notifica dell’aggiudicazione” con la “pubblicazione dei decreti di ammissione con l’aggiudicazione (assegnazione)” di tutti gli appalti pubblici per l’installazione di pannelli solari fotovoltaici e di strumenti di misura negli impianti agrovoltaici.

PNRR, a che punto siamo?

Infine, in merito all’avanzamento finanziario del Piano, secondo il documento ad oggi sono state rendicontate sette richieste di pagamento e sono stati emessi i corrispondenti finanziamenti per le prime sei rate, che hanno consentito all’Italia di essere lo Stato Ue che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi di euro, corrispondente al 63% della dotazione complessiva del PNRR. Con il prossimo pagamento della settima rata, attualmente in fase di verifica finale da parte della Commissione europea, sarà confermato il primato europeo dell’Italia nell’avanzamento del Piano, con 140 miliardi di euro ricevuti, corrispondenti al 72% della dotazione complessiva e, in termini di performance, si raggiungerà circa il 55% degli obiettivi programmati

TI È PIACIUTO QUESTO ARTICOLO?
Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere aggiornamenti sulle novità e sulle storie di rigenerazione territoriale:

Ultime Notizie

Cerca nel sito