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Il parco di San Giuseppe Jato nasce grazie ai Green Heroes

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In un Comune commissariato per mafia, il primo parco urbano nasce su terreni confiscati alla mafia, realizzato con il supporto dei GreenHeroes di Kyoto Club e Alessandro Gassmann. Intervista a Annalisa Corrado di Kyoto Club, co-ideatrice del progetto GreenHeroes.

A San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo, sta per essere realizzato il primo parco urbano del paese. Nasce su terreni confiscati alla mafia, dalla volontà delle tre attuali commissarie dell’amministrazione comunale Esther Mammano, Federica Nicolosi e Susanna Conte e sarà dedicato al piccolo Giovanni Di Matteo, figlio di pentito, rapito dai clan a 12 anni, poi ucciso e disciolto nell’acido dopo due anni di prigionia. L’inaugurazione è prevista l’11 gennaio 2023, a ventisette anni dalla sua morte. A questo progetto stanno contribuendo i GreenHeroes, imprenditori e imprenditrici selezionati per la loro capacità di puntare sulla responsabilità sociale e sulla difesa dell’ambiente dal Kyoto Club, organizzazione non profit impegnata nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei gas serra, e dall’attore Alessandro Gassmann. Annalisa Corrado di Kyoto Club, co-ideatrice del progetto GreenHeroes, racconta come è nato l’incontro con San Giuseppe Jato.

Come siete venuti a conoscenza dell’iniziativa del Comune siciliano?

“Lavorando al progetto ‘Frutteti solidali’, che stiamo portando avanti con il supporto operativo della energy service company AzzeroCO2 e che consiste nel regalare alberi da frutta a cooperative si occupano di inclusione sociale, nella ricognizione del territorio per trovare luoghi dove realizzare i frutteti, abbiamo incontrato la cooperativa Placido Rizzotto di Libera Terra, in provincia di Palermo. Loro ci hanno proposto di collaborare al progetto di parco urbano, che nasceva da un’esigenza delle commissarie che amministrano il Comune di San Giuseppe Jato, sciolto per mafia, e che avevano deciso, riuscendo ad attrarre anche fondi pubblici, di riqualificare un’area sequestrata a Brusca e ora nella disponibilità del Comune. L’hanno fatta bonificare e risistemare, ma i soldi non erano più sufficienti per realizzare un vero e proprio parco urbano. Quindi hanno chiesto aiuto a noi, tramite la cooperativa Placido Rizzotto. E invece di trovare un’azienda che da sola finanziasse questa realtà, ho pensato a un progetto collettivo, una cordata di heroes, che mi sembrava dare ulteriore valore al progetto, anche simbolico. E visto che c’è ormai una vera e propria rete di ‘eroi verdi’ e tanti sono contenti di fare cose insieme, abbiamo lanciato un s.o.s e molti hanno dato un contributo, ognuno in base alla propria capacità. Hanno contribuito una ventina di aziende; è stata raccolta una cifra sufficiente per realizzare il parco e il vivaio siciliano Piante Faro ha regalato le piante”.

Che cosa verrà piantato?

“Sono 260 piante, tutte autoctone, mediterranee: alcuni alberi, molti arbusti, anche piante da fiori. Almeno 7 – 8 specie diverse, affinché tutelino la biodiversità, e che resistano al clima che cambia, quindi selezionate tra quelle un po’ più resistenti in condizioni di scarsa disponibilità idrica. La preparazione del terreno e la messa a dimora saranno realizzati dalla cooperativa Libera, che, grazie ai fondi messi a disposizione dagli heroes, si occuperà anche della manutenzione e dell’irrigazione”.

Chi sono i GreenHeroes?

“Sono realtà economiche che si sono costituite attorno a un’idea innovativa e visionaria di sostenibilità, e che trasformando le produzioni, il rapporto con il territorio e con le persone hanno creato posti di lavoro e fatturato. Sono circa 150, oggi, tra imprese ma anche cooperative, cooperative sociali e in alcuni casi associazioni più piccole o startup. L’idea era quella di raccontare che chi scommette sulla sostenibilità fa una scommessa che, sul medio lungo periodo, è vincente. Sono economie più resilienti che diffondono valore sui territori, che ridanno possibilità a territori abbandonati di riprendere vita, a comunità locali di non spopolarsi perché si creano lavori di qualità e solidi, che garantiscono longevità a un’impresa. Alcune sono aziende storiche, nate decine di anni fa, penso ai primi del biologico come Girolomoni e Alce Nero, poi ci sono Novamont, Erg, Banca Etica, altri sono più giovani ma molto ben avviati”.

Quando è partito il progetto?

“Quasi quattro anni fa. Abbiamo raccontato il primo GreenHero all’inizio del 2019”.

Queste scelte aziendali virtuose hanno un alto valore simbolico, ma quanto possono pesare nell’orientare lo sviluppo economico?

“A nostro avviso molto, nel senso che abbiamo volutamente scelto settori diversi e stiamo cercando di allargare a sempre più settori merceologici i nostri eroi verdi, proprio per dimostrare che non stiamo parlando di una nicchia, ma di una visione che è in grado di invadere tutta l’economia. Essendoci anche aziende molto grandi come quelle che ho citato, non stiamo parlando di cose marginali. Abbiamo la capacità di fare numeri importanti”.

I GreenHeroes sono: Alisea, Andriani, Arte Agricola, AzzeroCO2, Banca Etica, Bikesquare, Consorzio CIC, ÈNostra, Cooperativa Felici da matti, Gees Recylcing, LeGreenhouse, Lucart, Negozio Leggero, Officina Naturae, Palm, Piante Faro, Power Cruise Control, Studio Fieschi, Sumus Italia, TeonAlisea, Andriani, Arte Agricola, AzzeroCO2, Banca Etica, Bikesquare, Consorzio CIC, ÈNostra, Cooperativa Felici da matti, Gees Recylcing, LeGreenhouse, Lucart, Negozio Leggero, Officina Naturae, Palm, Piante Faro, Power Cruise Control, Studio Fieschi, Sumus Italia, Teon.

 

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