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La cannuccia da mangiare, per combattere la plastica

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Solo in Europa si consumano 36 miliardi di cannucce di plastica all’anno. Numeri da allarme rosso. Un team di ricercatori cinesi propone un’alternativa sostenibile grazie alla cellulosa batterica.

Prima ci bevi, poi la mangi. E soprattutto non la butti. Se non vi piace, in due settimane circa scompare senza lasciare tracce e pesi ecologici sulla coscienza. È la cannuccia commestibile, frutto di una ricerca che arriva dalla Cina, pubblicata sulla rivista Advanced Functional Materials (“Cannucce a base di cellulosa batterica commestibili, ultraforti e prive di microplastiche mediante biosintesi”). Il problema della plastica usa e getta che si consuma in pochi minuti e dura centinaia di anni, degradandosi in microplastiche che entrano nella catena alimentare, è onnipresente. Dal 14 gennaio è entrato in vigore in Italia il Decreto di recepimento della Direttiva europea SUP (Single Use Plastic) che prevede lo stop alla plastica monouso, mentre il Governo cinese nel 2020 ha lanciato un piano quinquennale di riduzione dell’uso della plastica. Nel campionario di oggetti ritenuti responsabili dell’inquinamento ci sono anche le cannucce. Negli Stati Uniti il collettivo Plastic Pollution Coalition invita ad abbandonarne l’utilizzo tramite il progetto di sensibilizzazione The Last plastic straw. I dati del fenomeno sono inquietanti. Ogni giorno negli Stati Uniti vengono utilizzate oltre 500 milioni di cannucce. In Italia siamo a quota 2 miliardi all’anno e in tutta Europa si arriva a 36 miliardi di unità all’anno.

La cannuccia a base di cellulosa batterica

La soluzione ecologica alle cannucce usa e getta è, per i ricercatori cinesi, a base di cellulosa batterica ottenuta per biosintesi. Rispetto alla cellulosa convenzionale, questa è prodotta dai batteri, del genere Acetobacter, Sarcina ventriculi e Agrobacterium, e biodegradabile. Secondo quanto si legge sulla rivista Advanced Functional Materials la cannuccia raggiunge migliori prestazioni meccaniche rispetto alle omologhe di carta ed evita l’uso di colle. La ricerca ha pensato anche all’esperienza sensoriale e si sono selezionati coloranti commestibili ed estratti vegetali naturali, per offrire una gran varietà di colori e sapori. Dell’idea ha scritto il China Science Daily, enfatizzando l’assenza di impatti ambientali negativi. Se non viene mangiata, la cannuccia si degrada in 15-45 giorni circa.

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Redazione

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