Il progetto PATCH del Comune di Chieri (Torino) di rigenerazione urbana e deimpermeabilizzazione del suolo secondo Legambiente rappresenta un vero e proprio cantiere della transizione ecologica. Da prendere ad esempio per raggiungere l’obiettivo di azzerare il consumo di suolo entro il 2050.
La transizione ecologica si realizza anche grazie alla scelta di un Comune di abbandonare i progetti per costruire nuovi appartamenti, uffici e negozi e realizzare invece un parco, evitando nuova cementificazione e trasformando un’area abbandonata in uno spazio verde a disposizione dei cittadini. Protagonista di questo intervento di rigenerazione urbana e deimpermeabilizzazione (si parla anche di depaving o desealing) è il Comune di Chieri, 36 mila abitanti a meno di 20 km da Torino, che proprio grazie ad un progetto di contrasto al consumo di suolo, quello del PATCH (PArco Tessile Chierese), nel 2020 si è aggiudicato il bando “Restauro Ambientale Sostenibile” della Fondazione Compagnia di San Paolo. Il progetto – realizzato da un’architetta paesaggista chierese, Cristina Cassavia, e dall’architetto Marco Maccagno, e frutto della collaborazione del Comune con l’Università e il Politecnico di Torino, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, e altre associazioni locali – è stato anche scelto dall’associazione ambientalista come una delle tappe della campagna itinerante “I cantieri della transizione ecologica. Verso il XII congresso nazionale di Legambiente”. “Il PATCH è un vero e proprio cantiere di transizione ecologica. Siamo orgogliosi del fatto che Legambiente abbia scelto Chieri come tappa della sua campagna e il Parco Tessile Chierese come esempio virtuoso di rigenerazione urbana – ha commentato il sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero – Un grande riconoscimento al valore del progetto, premiato anche dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, e alla scelta che l’amministrazione ha fatto di trasformare in area verde un importantissimo sito nel cuore di Chieri, che in passato invece era destinato a insediamenti edilizi. Tutti i progetti che stiamo realizzando a Chieri anche grazie ai fondi del PNRR hanno come filo rosso quello di rendere la città più sostenibile e più a misura d’uomo, senza ulteriore consumo di suolo, consegnando alle future generazioni una Chieri più inclusiva e più vivace”.
Il progetto di riqualificazione urbana e deimpermeabilizzazione del Comune di Chieri
La riqualificazione avviata dal comune di Chieri, ormai in fase molto avanzata, ha riguardato un’area comunale dove sorgeva l’ex scuola elementare e media Angelo Mosso (Via Tana), abbandonata da oltre quindici anni. Fino a non molto tempo fa il Piano Regolatore comunale prevedeva per questa zona la trasformazione in area residenziale, con la costruzione di circa 40 alloggi, nuovi uffici e negozi. “Ma l’amministrazione comunale – spiega Legambiente – ha deciso di ricoprire quest’area non con nuovo cemento, ma con alberi, piante e arbusti con l’obiettivo di realizzare spazi verdi e di socialità. Il cambio della destinazione d’uso di quest’area ha portato all’aumento della permeabilità del suolo e della superficie verde urbana, ma anche alla restituzione di un bene comune ai cittadini”. Il progetto ha previsto una nuova area verde cittadina di circa 6mila mq, con 50 specie arboree, 131 specie arbustive, 205 mq di specie erbacee perenni, privilegiando quelle autoctone e con fabbisogno d’acqua contenuto. Una nuova superficie verde che si collega al già esistente parco Caselli, per un totale di 11mila meq nel centro della città, lungo il torrente Tepice. Lo stesso nome del parco PATCH, ovvero ‘pezza’ in inglese, rimanda al fatto che costituirà un rammendo e una continuità di una zona verde urbana; ma è anche un riferimento alla tradizione tessile chierese. Per la realizzazione del parco sono stati investiti 850mila euro complessivi: 530mila da parte del Comune, e 320mila dalla Fondazione Compagnia di San Paolo. Il primo passo per la rigenerazione dell’area è stata la demolizione degli oltre 16mila mc dell’edificio scolastico. L’idea progettuale dietro il piano di riqualificazione è restituire ai cittadini nuovi spazi verdi per la socialità, il gioco e lo sport, con un nuovo campo da basket. È previsto anche un polo per l’educazione ambientale, un “Eco-Point” per incontrarsi e proporre nuove idee sulla sensibilizzazione ambientale.
Consumo di suolo: azzerarlo entro il 2050
“Non si può più rimandare la tutela del nostro territorio. La nuova cementificazione – ha detto Giorgio Prino, Presidente Legambiente Piemonte-Valle D’Aosta – va diminuita fino ad arrivare a zero entro il 2050, e bisogna invece sostenere tutti quei progetti che arrivano dai territori, come il PATCH, che aumentano la superficie permeabile dei terreni, indispensabile per assorbire il più possibile le precipitazioni. Ci auguriamo che l’esempio virtuoso messo in campo dalla città di Chieri possa essere da stimolo per molte altre amministrazioni piemontesi e della Penisola”. “A livello nazionale – ha aggiunto Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – chiediamo al Governo un’assunzione di responsabilità affinché si approvi una legge nazionale sullo stop al consumo di suolo che il Paese attende da ben 11 anni”. Ricordiamo che il contrasto al consumo di suolo fa parte degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Più precisamente: assicurare che il consumo di suolo non superi la crescita demografica (SDG 11.3); assicurare l’accesso universale a spazi verdi e spazi pubblici sicuri, inclusivi e accessibili (11.7); raggiungere un “land degradation neutral world”, per mantenere le funzioni e i servizi ecosistemici ( SDG 15.3).