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Rigenerazione urbana: nuove risorse per le città metropolitane

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Nell’ambito del Pnrr, Bei e Ministero degli Interni mettono sul piatto 272 milioni di euro destinati a sostenere progetti di rigenerazione urbana sostenibile che migliorino qualità della vita, sicurezza e inclusione sociale nelle città metropolitane. 

Per l’archistar Renzo Piano la rigenerazione urbana è la principale sfida delle città italiane per i prossimi anni. Più che grandi opere infrastrutturali, che pure sono necessarie, occorre integrare le periferie dismesse nei contesti urbani, portando la bellezza nelle aree degradate per frenare i fenomeni di marginalizzazione sociale. È in quest’ottica che si inquadrano le numerose iniziative di rigenerazione urbana che stanno prendendo corpo negli ultimi tempi e che trovano nuovo slancio grazie al fondo tematico per i Piani urbani integrati lanciato dal Ministero dell’Interno e dalla Banca europea degli investimenti (Bei). Sul piatto ci sono 272 milioni di euro, che serviranno a rafforzare i progetti di rigenerazione urbana sostenibile, in corso di realizzazione o progettati nelle 14 città metropolitane della Penisola. 

Fondo per i Piani urbani integrati: il 40% delle risorse al Mezzogiorno 

Il 40% circa delle risorse per la rigenerazione urbana che saranno allocate grazie al fondo per i Piani urbani integrati verrà dedicato al Mezzogiorno, in linea con l’approccio del Piano nazionale ripresa e resilienza nel cui ambito si colloca la nuova iniziativa. Il fondo sarà operativo tramite Equiter (società specializzata negli investimenti in campo infrastrutturale), Intesa Sanpaolo, e Banca Finint, in collaborazione con Finint Investments Sgr e Sinloc (società di consulenza e investimento specializzata nello sviluppo dei progetti territoriali). Le risorse verranno allocate sotto forma di prestiti, prodotti equity e/o quasi-equity finalizzati a sostenere le esigenze di capitale circolante e i costi di investimento. Il fondo opererà con un approccio teso a svolgere un ruolo da moltiplicatore degli investimenti, dato che sosterrà progetti volti alla rigenerazione urbana sostenibile e la rivitalizzazione economica delle aree dismesse promossi da soggetti privati. Le risorse saranno quindi indirizzate verso iniziative che hanno una ratio economica, ma necessitano di un ulteriore supporto per decollare. Obiettivo del fondo è garantire la massima trasparenza, senza intralciare il percorso che va dai processi decisionali allo stanziamento dei fondi, in modo da non incorrere nei rallentamenti che fin qui hanno frenato la messa a terra del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La Bei convoglierà le risorse, provenienti dal Pnrr e disponibili grazie a un accordo fra la banca ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso gli intermediari finanziari. I progetti da finanziare verranno selezionati a seguito di un avviso pubblico di invito a manifestare interesse. Equiter, con il Gruppo Intesa Sanpaolo, gestirà risorse fino a 163 milioni di euro, mentre Banca Finint e Sinloc avranno a disposizione fino a circa 109 milioni di euro. 

Rigenerazione urbana sostenibile: progetti che migliorano la qualità della vita e l’inclusione sociale 

Il fondo tematico per i Piani urbani integrati contribuirà ad attrarre investimenti privati e a combinarli con le risorse del Pnrr, con l’obiettivo di finanziare progetti volti a promuovere la rigenerazione urbana sostenibile, l’inclusione sociale, l’efficienza energetica e l’innovazione digitale. Nel dettaglio, gli interventi previsti contribuiranno al rinnovamento, valorizzazione e riconversione di aree o edifici dismessi, con l’obiettivo, tra l’altro, di migliorarne l’efficienza energetica. Sono inoltre previsti investimenti volti a promuovere la mobilità sostenibile e digitale, nonché la riqualificazione di spazi urbani e la loro sicurezza, con importanti ricadute per lo sviluppo del tessuto economico e imprenditoriale del Paese. “Si tratta di un’iniziativa con risorse pubbliche e private con l’obiettivo di sostenere ulteriori progetti di riqualificazione urbana nelle Città metropolitane, per migliorare la convivenza, l’inclusione e la qualità della vita dei residenti”, è la sintesi del prefetto Claudio Sgaraglia, capo del dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Viminale.

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