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La bonifica della discarica di Malagrotta entro il 2025

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Il Comune di Roma ha annunciato che la bonifica di Malagrotta si farà entro la fine del 2025. Un obiettivo al quale collabora il Commissario Unico Vadalà, per cui la Regione ha stanziato 250 milioni di euro provenienti dai fondi europei.

Il Comune di Roma, nell’ambito di un Consiglio straordinario congiunto dei Municipi XII e XI che si è tenuto a metà novembre, ha annunciato in pompa magna che entro il 2025 sarà portata a termine la bonifica della discarica di Malagrotta. La grande buca di oltre 240 ettari che dalla metà degli anni Settanta ha raccolto e seppellito i rifiuti della Capitale. Dopo la chiusura della discarica, il 1 ottobre 2013, l’Unione europea ha avviato una pre-procedura di infrazione (EU Pilot 2016-9068) finalizzata a risolvere rapidamente il problema della chiusura della discarica ed evitare i procedimenti formali di infrazione. E nel febbraio 2022, il Consiglio dei Ministri ha attribuito al Commissario Unico il compito di realizzare a Malagrotta le operazioni necessarie all’adeguamento alla vigente normativa entro la fine del 2025, al fine di scongiurare una possibile sanzione europea. La Regione Lazio, in riscontro a quanto programmato dall’ex Ministero della transizione ecologica, ha predisposto per la bonifica uno stanziamento di 250 milioni di euro.

Dopo la bonifica per l’ex discarica ci sono progetti di riforestazione

Non è un caso, dunque, se al Consiglio straordinario di novembre erano presenti, oltre al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e all’assessora all’Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale Sabrina Alfonsi, anche il Commissario per la bonifica della discarica di Malagrotta Giuseppe Vadalà e diversi rappresentanti dei comitati cittadini, tra cui i residenti riuniti nei comitati di Valle Galeria Libera e Casal Selce. La discarica di Malagrotta diventerà la priorità dei prossimi anni per il Comune di Roma. Almeno così assicura il Sindaco Gualtieri. “Più il lavoro procederà speditamente – ha affermato – tanto più si potrà procedere a una riqualificazione dell’area per trasformarla in un grande polmone ambientale, come meritano i cittadini”. La bonifica: “un debito nei confronti del territorio”. E dopo, sul sito dell’ex discarica, “non ci saranno costruzioni, non si faranno terreni agricoli – ha spiegato l’assessora Alfonsi – bisogna capire dei progetti del verde se sarà un verde fruibile o un verde all’interno di grandi progetti di riforestazione”. In ogni caso il destino dell’area sarà deciso quanto prima con un percorso di coinvolgimento della cittadinanza “che accompagnerà la realizzazione del programma per la messa in sicurezza della discarica più grande d’Europa – ha aggiunto Alfonsi – per iniziare a immaginare quella che sarà la futura riqualificazione ambientale di questo territorio”. Secondo il Campidoglio, la bonifica avverrà tramite due appalti integrati, rispettivamente da 150 milioni e 100 milioni di euro, provenienti da fondi dell’Unione europea. I lavori si svolgeranno su tre livelli di intervento: in una prima fase captando il biogas presente nella discarica, che potrà essere poi oggetto di valorizzazione. Successivamente, con l’ampliamento e il rifacimento del sistema di diaframma plastico, tramite barriere per la riduzione della permeabilità degli inquinanti nel terreno. Quest’ultimo intervento verrà congiunto con il sistema polder di contenimento del perimetro della discarica, grazie al quale – precisano dalla Struttura Commissariale – “la discarica sarà chiusa in modo definitivo con un capping, un pacchetto di copertura di 2 metri, con strati vari di tessuti tecnici, materiali argillosi e terre varie”. Il Commissario Vadalà ha precisato che per l’intervento non sarà utilizzata la frazione organica stabilizzata del rifiuto, spesso utilizzata nelle procedure di impermeabilizzazione delle discariche.

Un protocollo per garantire efficienza e trasparenza delle operazioni di bonifica

Per velocizzare l’iter di bonifica e, soprattutto, per garantire operazioni trasparenti e prevenire rischi di infiltrazioni illegali, a luglio il Commissario Unico Vadalà ha sottoscritto un protocollo con la società proprietaria del sito per garantire l’immediato avvio delle operazioni di bonifica, indicendo le gare per la realizzazione degli impianti e delle opere di messa in sicurezza. L’Ufficio del Commissario Unico dovrà assicurare la progettazione esecutiva degli interventi di messa in sicurezza ambientale, l’affidamento dei lavori e l’esecuzione delle opere di adeguamento alla normativa fino alla fase di collaudo finale. Inoltre, l’accordo stabilisce anche la necessità di migliorare la sicurezza del sito durante tutti gli step operativi di bonifica, con la possibilità di richiedere, dove necessario, anche l’intervento dello Stato.

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