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La Giornata mondiale del suolo 2022 è dedicata al cibo

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Il 95% del cibo proviene dai suoli, che per un terzo sono già degradati, con la drastica diminuzione di vitamine e nutrienti negli alimenti. La salute degli ecosistemi è fondamentale per il benessere umano ed è perciò necessario elaborare una strategia per la gestione sostenibile dei suoli e delle loro risorse.

La perdita di fertilità del suolo è uno dei principali processi di degradazione che minaccia la nutrizione ed è riconosciuto come uno dei problemi più importanti a livello globale per la sicurezza alimentare e la sostenibilità. Ce lo ricordano le Nazioni Unite con la Giornata mondiale del suolo che si celebra il 5 dicembre. Un appuntamento nato dall’Unione internazionale delle scienze del suolo per focalizzare l’attenzione sull’importanza di un suolo sano e promuovere una gestione sostenibile delle sue risorse.

La salute degli ecosistemi è fondamentale per il benessere umano

Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) il 95% del cibo che mangiamo proviene, direttamente o indirettamente, dai suoli. Questi sono, però, già degradati per circa un terzo e il livello di vitamine e nutrienti negli alimenti è diminuito drasticamente negli ultimi 70 anni. Oltre 2 miliardi di persone soffrono di fame non evidente o di carenza di micronutrienti, mentre quasi il 50% dei nostri rifiuti domestici potrebbe essere compostato per nutrire il suolo. “Quando si raccolgono le colture – spiega la Fao – i nutrienti vengono rimossi dal suolo. Questi nutrienti possono essere sostituiti con l’aggiunta di fertilizzanti inorganici o organici, ma un uso insufficiente, improprio o eccessivo di fertilizzanti aumenta le emissioni di gas serra, degrada il suolo e le risorse idriche e provoca potenziali danni agli animali e all’uomo”. Da qui la forte necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide crescenti della fertilità dei suoli e della loro gestione e sull’importanza di mantenere sani gli ecosistemi, per la sopravvivenza e il benessere umano.

La petizione “Save organics in soil” per una strategia di sostenibilità dei suoli

Di qualità e nutrimento del suolo si occupa, tra gli altri, nel nostro Paese, il Consorzio italiano compostatori, organizzazione senza fine di lucro che lavora alla promozione e valorizzazione delle attività di riciclo di rifiuti e sottoprodotti a matrice organica per produzione di compost, fertilizzanti organici e biometano. Dal 2019 il Consorzio promuove, in quanto membro dello European Compost Network (cui aderiscono 66 soci dei 27 Paesi dell’Unione), la petizione Save organics in soil. “Il suolo – si legge nel documento – è una risorsa non rinnovabile vitale per gli ecosistemi e gioca un ruolo fondamentale in diversi ambiti, come la depurazione delle acque e la produzione alimentare. È anche la più grande riserva di carbonio a livello globale, con un elevato potenziale di rimozione dei gas responsabili dei cambiamenti climatici dell’atmosfera”. Obiettivo della petizione è quello di dialogare con le istituzioni al fine di elaborare una strategia di sostenibilità che sappia prioritariamente:

  • incoraggiare una più efficiente e consapevole gestione dei nutrienti nei terreni agricoli, il che non porterebbe benefici solo al clima ma innalzerebbe anche la qualità di acqua e aria;
  • incrementare la materia organica in tutti i suoli;
  • minimizzare ulteriori perdite di carbonio da quei suoli coltivati che ne sono ricchi;
  • conservare un alto livello di fertilità dei suoli;
  • proteggere l’attuale riserva di carbonio presente nei suoli;
  • garantire che la Commissione europea adotti la direttiva-quadro relativa al suolo.

Non esiste, infatti, uno strumento politico europeo completo necessario per raggiungere, in modo coerente e coordinato, l’obiettivo che la stessa Commissione europea si è dato: un consumo netto di suolo pari a zero al più tardi entro il 2050.

Il Consorzio italiano compostatori chiede di incrementare il recupero di materia dai rifiuti organici

Il Consorzio italiano compostatori ha avanzato al Governo Meloni una serie di richieste, tra cui quella di “sostenere il recupero di materia da ogni rifiuto organico compostabile, promuovendo la centralità dei fertilizzanti organici e del carbonio nel suolo”. Il compost, o ammendante compostato, è infatti un fertilizzante organico ottenuto dal trattamento dei rifiuti organici raccolti separatamente. Secondo i dati del Rapporto Rifiuti Urbani di Ispra, dalla trasformazione dei rifiuti a matrice organica sono stati ricavati nel 2020 circa 2,2 milioni di tonnellate di compost. “Considerando che il suolo è una risorsa non rinnovabile, è quanto mai urgente – sottolinea il Consorzio italiano compostatori – prevedere interventi normativi che supportino enti, imprenditori e associazioni per mettere in campo pratiche rigenerative atte ad arrestarne degrado e perdita di fertilità, riportando la materia organica nel suolo, per renderlo più resiliente e fertile e per contribuire alla decarbonizzazione dell’atmosfera attraverso l’assorbimento di carbonio”. Il Consorzio chiede, inoltre, supporto nel monitoraggio della qualità dei rifiuti organici raccolti e conferiti agli impianti di trattamento, perché “solo in questo modo sarà possibile migliorare la qualità del compost prodotto a partire dai rifiuti organici, nonché ridurre significativamente la produzione di scarti che gli impianti sono obbligati ad avviare a smaltimento presso siti di terzi”.

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