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Nasce l’alleanza per la tutela del Po

fiume Pò
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Due Regioni, 34 Comuni, due enti di gestione territoriale, tre consorzi di bonifica e due società di gestione dell’acqua hanno siglato il Contratto della media Valle del Po’ per la tutela, l’uso sostenibile e la valorizzazione del fiume.

Un’alleanza per il grande fiume, il più lungo e cantato d’Italia, che nasce in Piemonte e finisce la sua corsa 652 chilometri più in là, in Adriatico, dopo aver bagnato 13 province dell’Italia Settentrionale. Una governance di rete per la condivisione di approcci e strategie di lungo periodo, per gestire beni comuni e risorse ambientali, preziosi e fragili allo stesso tempo. In questo consiste il Contratto della media valle del Po siglato da due Regioni – Emilia-Romagna e Lombardia – insieme a 34 Comuni, all’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po, all’Agenzia interregionale per il fiume Po, a tre Consorzi di bonifica e a due società di gestione dell’acqua (Padania Acque e Società Acqua Lodigiana). Il World Water Forum definisce i contratti di fiume come forme di accordo che permettono di “adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale”. Si tratta dunque di strumenti di programmazione per la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, in linea con gli obiettivi delle normative in materia ambientale, a cominciare dalla Direttiva quadro acque del 2000.

Una governance di rete

Quella nata sulle sponde emiliane è un’alleanza concepita per tutelare e valorizzare soprattutto il tratto del fiume che attraversa il Piacentino, il Cremonese e il Lodigiano, mettendo in rete ben 94 proposte territoriali riconducibili a tre ambiti tematici: qualità e sicurezza del Po, tutela e uso sostenibile del territorio fluviale, promozione e valorizzazione turistica. L’obiettivo dell’intesa, ha spiegato in una nota ufficiale la Regione Emilia-Romagna, “è dar vita a una programmazione negoziata e partecipata, capace di integrare le azioni di mitigazione del rischio idraulico e corretta gestione delle risorse idriche con la tutela paesaggistica, la valorizzazione ecologica, ambientale e fruitiva del sistema fluviale, contribuendo allo sviluppo economico locale sostenibile”. Ciò significa che le singole iniziative saranno programmate e concordate con i soggetti sottoscrittori dell’accordo attraverso una pianificazione concertata, tavoli ad hoc e momenti partecipativi dedicati. I sottoscrittori del contratto di fiume si sono impegnati a finanziare la realizzazione delle attività non solo grazie alle risorse finanziarie, strumentali e professionali di cui già dispongono, ma anche attraverso contributi e programmi di finanziamento regionali, nazionali ed europei. Per il monitoraggio e il raggiungimento degli obiettivi è stata costituita la Struttura di gestione del Contratto di fiume, che ha funzioni di coordinamento ed è formata dagli enti promotori: Comune di Cremona, Comune di Piacenza, Provincia di Lodi. Con un budget a disposizione di 30mila euro all’anno per 3 anni. Per il funzionamento della struttura verrà messo a disposizione personale interno degli uffici del Comune di Cremona, del Comune di Piacenza e della Provincia di Lodi.

Gli interventi previsti 

Tra gli interventi che rientrano nell’accordo, le opere sugli impianti di depurazione bacini di Tidone, Trebbia, Nure e del Po; la riqualificazione di bodri (stagni che si formano in prossimità degli argini nel corso delle piene fluviali) e lanche fluviali (meandri prodotti dalla diversione del corso principale, che si alimentano solo nei periodi di piena) tra le sponde lombarda ed emiliana; la realizzazione della ciclovia Vento con il collegamento tra San Rocco al Porto, Piacenza, Caorso, Monticelli, Castelvetro e Cremona; la connessione ciclabile del ponte sul fiume Po (Castelvetro Piacentino) e Soarza (Villanova sull’Arda); il collegamento per due ruote tra il Po e il torrente Arda a San Pietro in Cerro; la ciclabile verdiana Villanova sull’Arda con la riqualificazione di Ponte Pezzino; la riqualificazione dell’attracco di Isola Giarola; la realizzazione di un nuovo sistema di percorsi e attrezzature di connessione tra la città di Piacenza e il fiume, oltre che di una ciclo-pedonale in Località Co’ Trebbia Nuova (Calendasco). Non mancano iniziative a tutela dei beni culturali, tra cui le proposte per la rigenerazione urbana del Castello di Calendasco, la posa di arredi e totem multimediali sul percorso della Via Francigena, con attività di promozione dell’itinerario storico e iniziative per la navigazione turistica.

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